Va all’Assessore regionale alle Finanze il primo round sulla casa da gioco di Saint-Vincent. La risoluzione, presentata da Uv e Uvp, e che poteva trasformarsi in una “trappola”, tesa con la complicità di alcuni esponenti di maggioranza, viene abilmente schivata.
E così quando sono le 1.30 del mattino, e le facce in aula sono stanche e tirate, arriva un voto pressoché unanime (29 a favore, astenuti i 4 grillini) su un testo nel quale dei sei milioni di euro non c’è più traccia, se non nelle premesse.
Non solo. La scadenza del 31 luglio per la concessione della terza tranche, fissata per legge, viene spostata a fine settembre ovvero alla ripresa dei lavori dell’Assemblea. Un mese dopo, quindi, la probabile approvazione del bilancio 2017 del Casinò, slittata a fine agosto.
Il nuovo impegno affidato al governo diventa, quindi: “ad adoperarsi entro la prossima seduta del Consiglio regionale a predisporre e ad assumere ogni atto necessario e utile a dare continuità all'azione di ristrutturazione della Casa da gioco, intrapresa il 25 maggio 2017 con l'approvazione del piano di ristrutturazione aziendale e della legge regionale n. 7/2017”.
In che modo? A questo punto, visto che la risoluzione non ne fa menzione, le azioni potrebbero anche non riguardare il trasferimento della famosa tranche. Da tempi si era, infatti, capito come all’interno della maggioranza non ci fosse unanimità di vedute.
Se da due giorni l’Assessore Aggravi ripete come un mantra che mancano tutte le informazioni per assumere una decisione, solo poche ore prima del voto, il consigliere di Mouv’ Ferrero commentando un pezzo su Campione, scriveva: “Un motivo in più per riflettere su erogazioni di ulteriori soldi a favore della casa da gioco di Saint-Vincent e quindi per non votare la buio come la vecchia banda del “bollito”.
Un segnale delle fibrillazioni interne alla maggioranza sulla questione Casinò è arrivato poi dalla discussione in aula della risoluzione. L’ex Assessore alle Finanze, Albert Chatrian, “padre” della legge che vara il piano di ristrutturazione della casa da gioco, è stato lasciato solo, prima a difendere la bontà del percorso, e poi a trovare la mediazione sulla nuova impegnativa uscita dalla maggioranza. Nessuno dai banchi della Giunta ha preso la parola per rispondere ai proponenti.
Il Consiglio regionale va così in vacanza, lasciando da solo l'Amministratore del Casinò Di Matteo, a studiare un piano B per tirare avanti fino a fine settembre.