Rebecca ha 15 anni e come i suoi coetanei ha tanti sogni. “Voglio fare la modella o l’attrice e mi piacerebbe tanto viaggiare” racconta la ragazza, che da tre anni si è trasferita da Roma ad Aosta con la mamma, dopo la separazione dei genitori.
Per continuare a rincorrere i propri sogni Rebecca deve sottoporsi quotidianamente a delle dolorose terapie, che la aiutano a convivere con la rara malattia di cui è affetta fin dalla nascita.
Il morbo di Behçet ma anche Crmo sono alcune delle principali patologie di cui soffre Rebecca. Nomi e sigle che nascondono problemi cardiaci, respiratori, al sistema digerente, febbri alte che portano a dolorose infiammazioni delle ossa. Patologie che possono sviluppare trombi, infarto, emorragia intracranica, cecità, paralisi e, nei casi peggiori la morte.
La ragazza è seguita dall’ospedale Bambino Gesù di Roma. Proprio qui tempo fa Rebecca ha conosciuto un ragazzo con la sua stessa malattia, e grazie a lui è venuta a conoscenza della Mayo Clinic nel Minnesota, specializzata nel morbo di Behçet. Un centro di ricerca che ha acceso in Rebecca e nei suoi genitori nuove speranze.
“Dalla mia malattia non si può guarire – spiega la ragazza – ma sicuramente si può stare meglio”.
La speranza non è a costo zero. Tra viaggio, visite e esami il costo preventivato è di 40mila euro.
“Di ospedali ne abbiamo girati tanti, poi ci siamo fermati al Bambino Gesù di Roma – racconta la mamma Alessandra Isabel – Non sappiamo cosa succederà in America, magari ci diranno che le terapie che Rebecca sta seguendo sono quelle giuste o magari ci proporranno nuovi farmaci. Come genitore penso che, se c’è solo una minima speranza di far star meglio mia figlia, voglio inseguirla”.
La mamma, sostenuta dall’Associazione Insieme A Giordano, ha avviato una raccolta fondi. A scendere in campo per Rebecca è anche l’Istituzione Regina Maria Adelaide di Aosta, che la ragazza frequenta quando la malattia glielo permette.
Venerdì 21 dicembre dalle 16.30 alla Cittadella dei Giovani di Aosta è in programma uno spettacolo realizzato da docenti e alunni, oltre ad una lotteria benefica e alla vendita di torte realizzate dalle compagne di classe.
“Anche noi insegnanti abbiamo sentito il dovere di darle questa opportunità” racconta la docente Stefania Bosco, che assieme ai colleghi della II A del Liceo di Scienze umane segue Rebecca nello studio a casa.
La ragazza è immunodepressa e riesce a frequentare la scuola solo all’inizio e alla fine dell’anno scolastico. Con l’arrivo dei primi freddi Rebecca è costretta a stare a casa.
“Vivo come una normale 15enne – racconta la giovane – con qualche restrizione in più”. Le giornate dalla ragazza sono scandite dalle terapie, dallo studio, dagli amici e dal fidanzato Matteo. “Gli angeli custodi di Rebecca”, come li definisce mamma Alessandra. “Vengono tutti i giorni a trovare mia figlia, la costringono a fare le terapie, durante le quali le stanno accanto tenendole la mano.”
“Mi stanno aiutando tanto” aggiunge la ragazza, che venerdì – malattia permettendo – sarà in Cittadella dei giovani per ringraziare le tante persone che si sono strette intorno a lei e a sua madre. “Mi sto preparando anche un discorso” svela Rebecca.
Ecco come contribuire ad accendere “Una speranza per Rebecca” (come è stata intitolata la raccolta fondi):
Bonifico bancario sul conto corrente intestato a Isabel Alessandra Iban IT42X0858701211000110193695 presso la Banca BCC
Ricarica Postepay: 5333171041257946 (Cf SBLLSN78L48A326Z) intestato a Isabel Alessandra
o donazione sulla pagina Facebook aperta dalla mamma.