Ollomont e Valpelline scommettono sul proprio passato minerario.
Il progetto europeo di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera: “MinMonVe – Le miniere intorno al Mont Velan” ha ottenuto nelle scorse settimane il via libera e può ora partire.
“Ieri abbiamo avuto un incontro in Regione Lombardia per definire le tempistiche di svolgimento dell’iniziativa –racconta il sindaco di Valpelline Maurizio Lanivi – La convenzione verrà firmata entro metà febbraio, ma da ieri possiamo iniziare a muoverci”.
Il progetto, che vede a fianco dei due comuni valdostani quello svizzero di Vollèges, ha a disposizione un finanziamento di quasi 2 milioni di euro.
Le miniere di rame del Mont Velan, attive probabilmente già prima del ‘700, furono chiuse nel 1945 per esaurimento del materiale. A Ollomont l’obiettivo è di recuperare e valorizzare turisticamente le due gallerie e alcune strutture minerarie, acquisite dal Comune a fine anni Novanta.
A Valpelline il progetto interessa le aree dell’antica fonderia, che verranno messe in sicurezza.
“Andremo poi a creare una passerella pedonale sul Buthier – spiega ancora Lanivi – di collegamento all’area pic-nic”. Pannelli informativi verranno installati lungo la mulattiera che collega i due paesi e da dove una volta arrivava il materiale per la lavorazione in fabbrica. Il percorso passa anche davanti al magazzino di stagionatura della Fontina di località Frissonière, il più grande della Valle d’Aosta, realizzato in una parte dell’ex miniera di rame.
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un parco giochi sul tema della miniera, dove ora c’è l’area degli sport popolari, con al suo interno anche un percorso sensoriale per le persone disabili. Infine nell’ambito del Museo della montagna, presente in paese, verrà creato uno spazio dedicato alla storia delle miniere di rame del Mont Velan.
“Pochi ad esempio sanno che in queste miniere è stata inventata una delle prime idrovore, di cui abbiamo ancora i disegni dell’epoca”.
Fra i fondi europei in arrivo, una parte è destinata anche all’Assessorato regionale all’Ambiente, che dovrà occuparsi della promozione del sito all’interno del parco minerario regionale.