E’ soprattutto la questione della crisi finanziaria a tenere banco nel dibattito sul bilancio regionale di previsione su cui le forze politiche si stanno confrontando in Consiglio Valle. Nella seduta di oggi, martedì 2 dicembre, si è aperta la discussione generale, poi si passerà all’analisi articolo per articolo di disegno di legge relativo al documento contabile.
“Riconosciamo che la situazione economica e finanziaria internazionale è davvero complessa – ha affermato Massimo Lattanzi, del Popolo della Libertà in apertura dei lavori – ma nel documento proposto dalla Giunta ci sono poche idee: l’unica voce è l’istituzione di un fondo di tre milioni di euro. Troppo pochi se vogliamo dare una mano alle imprese e alle famiglie”.
"Questo bilancio – ha risposto Luciano Caveri, dell’Union – è nel segno della continuità e denota una solidità del sistema valdostano che fornisce servizi efficienti". E riferendosi alla crisi finanziaria ha aggiunto: "Stiamo attraversando una situazione che dobbiamo guardare con una visione cruda e realistica senza farci illusioni perché ancora tutta la verità non la conosciamo".
Anche dalle fila di Vallée d’Aoste Vive arriva la denuncia di poco coraggio nelle scelte. “Questo bilancio dice che ‘mamma Regione’ sta bene e al caldo, ma i figli, o almeno una parte consistente sono al freddo. La Giunta ha in mano le leve per lo sviluppo, ma non le sta usando correttamente”.
Raccoglie la battuta Leonardo La Torre, da oggi in veste anche di segretario della Fédération Autonomiste. “Se la mamma è buona e premurosa tiene conto di tutti, anche dei figli che hanno freddo”, ha detto commentando le parole di Louvin. “In Valle si porta avanti il federalismo possibile – ha aggiunto – un federalismo che mette al centro le persone. Se viene seguita questa strada, sarà il percorso del nostro benessere”.
Ha puntato tutto il suo intervento sui costi della politica il consigliere del PdL Alberto Zucchi. “Se esiste una situazione di crisi – ha detto Zucchi in aula – siamo noi a dover dare il buon esempio. Il discorso deve essere affrontato radicalmente, ad esempio razionalizzando il numero dei Comuni. 73 più Aosta in un territorio come il nostro sono davvero troppi. Oppure si possono ridurre le consulenze e gli emolumenti ai manager delle società partecipate dalla Regione”.
Difende le scelte sottese dal bilancio regionale la consigliera dell’Union Valdôtaine Emily Rini. “I valdostani potranno trovare un modo di superare questo momento di crisi attraverso un bilancio regionale serio ed equilibrato. Il trasferimento agli enti locali, gli stanziamenti per le politiche sociali per la cultura o per l’istruzione sono la testimonianza della volontà di mantenere un sistema di protezione per le persone”.
L’assemblea dovrà prendere in esame 21 emendamenti. Uno è stato presentato dall'assessore al Turismo Aurelio Marguerettaz, mentre gli altri arrivano dall’opposizione: 11 da Vallé d’Aoste Vive-Renouveau Valdôtain, tre da Vda Vive-Renouveau e Partito Democratico, sei solo dal Pd.