Mio marito è salvo grazie alla tempestività dei soccorsi e al lavoro dei medici

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice.
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Si parla tanto di malasanità, troppo poco di buona sanità. Ma la vicenda di mio marito, Stella Mario, salvo dopo un ictus cerebrale grazie alla tempestività dei soccorsi, elogia il lavoro dei medici che l’hanno operato, impedendo che il dramma finisse in tragedia, in cambio di una stretta di mano ed un sorriso anche nei momenti più bui.

Mio marito, in data 11 febbraio 2019 si è alzato di notte ed è caduto a terra riportando una ferita all’occhio sinistro, era cosciente, ma non riusciva a parlare e non aveva forza. Nell’immediato non abbiamo pensato all’ictus ma ad un capogiro; in seguito ad improvviso peggioramento ci siamo decisi a chiamare il soccorso che è prontamente intervenuto. Da quando è partita la chiamata al 118 a quando l’ambulanza lo ha trasportato in ospedale a sirene spiegate passano appena 30 minuti.

Giunti in Pronto Soccorso il medico sospetta subito la possibilità di un ictus ischemico. Viene subito attivata l’equipe di gestione dell’ictus che comprende i radiologi interventisti, il neurologo, i rianimatori, il personale tecnico ed infermieristico di radiologia. Eseguita la TAC con mezzo di contrasto che dimostra la chiusura della carotide interna, il paziente viene portato immediatamente in sala angiografica. I radiologi non perdono tempo, c’è sofferenza cerebrale dovuta all’ictus, ogni secondo è prezioso. Si sale attraverso l’arteria femorale con cateteri fino a livello intracranico per rimuovere il grumo di sangue che tappa il vaso nel cervello. Rimosso il trombo, il sangue riprende a scorrere immediatamente e la mia vita ricomincia come fosse stato solo un incubo, infatti i due radiologi, dott. Natrella e dott. Fanelli, escono dalla sala angiografica, mi sorridono e mi rassicurano che l’intervento è andato a buon fine. Nel giro di 24 ore mio marito ha recuperato tutto, pochi giorni di degenza ed oggi è qui a casa con me e siamo tornati alla vita di tutti i giorni; in cambio di un sorriso e una stretta di mano.

Grazie, grazie, grazie

Carla Ciccarelli

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