Paolo Attivissimo ad Aosta per una serata dedicata al primo sbarco sulla Luna

È Apollo 11 la missione che ha portato Neil Armstrong sulla Luna. Da allora sono passati cinquant’anni. Ieri sera il giornalista scientifico Paolo Attivissimo ha raccontato le avventure dell’essere umano sul suolo lunare, tra nozioni scientifiche, immagini e curiosità.
Nel 1969 l'uomo sbarca sulla Luna
Società

Erano le 20.17 del 20 luglio 1969 quando l’uomo mise piede sulla Luna. Da allora sono passati cinquant’anni. Per celebrare la ricorrenza la Regione Autonoma Valle d’Aosta ha organizzato un ricco programma di divulgazione scientifica, fatto di conferenze e visite guidate all’Area megalitica, da realizzarsi nel mese di luglio.

Ieri sera la sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale ha ospitato il giornalista scientifico Paolo Attivissimo. Il professionista, nonché collaboratore di Apollo Lunar Surface Journal NASA, è stato presentato da Jean Marc Christille, Direttore presso l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, che ha sottolineato l’importanza di entrare nelle case dei valdostani con ricerca e cultura scientifica perché senza queste ultime “la comunità va via via spegnendosi”.

Una serata dedicata a “L’avventura della Luna”, con un interessante approfondimento sul primo allunaggio: Apollo 11. Sei sono stati gli allunaggi e dodici gli uomini americani giunti sulla Luna, che hanno riportato sulla superficie terrestre 380 chilogrammi di roccia lunare. Reperti conservati nel caveau della NASA, tra i quali si trova anche il primo granello raccolto da Neil Armstrong.

Apollo 11, tremila tonnellate per centoundici metri di razzo pronto a partire con a bordo tre persone: Neil Armstrong, Buzz Aldrin e il pilota Michael Collins, che mai toccò il suolo lunare con le proprie gambe perché costretto a restare sul mezzo. Un veicolo spaziale basato su un sistema modulare. Cambi improvvisi di velocità e modifiche strutturali sulla composizione del veicolo in grado di ridurre le sue dimensioni.
Oltre ai tre astronauti, sulla Terra un team di esperti. Tra questi anche una donna: JoAnn Morgan, responsabile dei sistemi di comunicazione, incaricata di proteggere gli astronauti dalle interferenze dei sovietici.
Le riprese eseguite dai tecnici della NASA documentano la partenza di Apollo 11. È una corsa alla Luna. Una missione più politica, con l’obiettivo di dimostrare la superiorità del blocco americano rispetto a quello sovietico, che scientifica. Un viaggio di andata di circa tre giorni per una permanenza sulla superficie lunare di tre ore.
È Neil Armstrong che negli anni sarà ricordato come il primo uomo sulla Luna. Fu lui il primo a toccare il suolo lunare. Quando il suo piede venne a contatto con quella zona chiamata “Mare della Tranquillità” fu un sollievo apprendere che le polveri lunari non erano sabbie mobili.

Durante la conferenza Paolo Attivissimo illustra nozioni tecniche e scientifiche, ma anche qualche curiosità. Sono quest’ultime che mettono in luce l’umanità degli astronauti: la quotidianità sul veicolo, la condivisione degli spazi ridotti e la soluzione dei gabinetti spaziali.

Ma qual è stato il prezzo da pagare per raggiungere questi risultati? C’è chi ha rischiato la vita e chi l’ha persa. È il caso degli astronauti di Apollo 1: Virgil Grissom, Ed White e Roger Chaffee. Al momento della prova veicolo, chiusi nella stretta capsula della nave spaziale, morirono arsi vivi in una manciata di secondi a causa dello scoppio di una scintilla.
La tragedie spaziali riportano alla memoria i rischi e i pericoli di chi sceglie di intraprendere missioni di questo tipo. Andare sulla Luna è una forma di arte e tecnologia, ma comporta rischi elevati per la propria esistenza.

Forse sono anche questi i motivi per i quali l’uomo non è più tornato sulla Luna. L’ultimo Apollo è stato il numero 17, nel dicembre 1972. Le missioni avrebbero dovuto essere 20, ma le ultime tre furono sospese.
Oggi non c’è più la voglia di rischiare e di affrontare incognite. Oltre ai rischi, sono da considerare i costi notevoli, l’assenza di motivi politici e un’opinione pubblica satura. Eppure, al di là dei limiti, “bisogna continuare a osare imprese potenti” perché come sottolinea Paolo Attivissimo “questa è la nostra eredità, cerchiamo quindi di sfruttarla al meglio”.

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  1. Il Saturn V fu il vettore che proiettò la missione Apollo 11 verso la Luna. Fino ad ora l’unico mezzo in grado di portare l’uomo su un altro corpo celeste. Saturn V è il più grande della sua famiglia e rappresenta un’eredità ingegneristica preziosissima per i prossimi passi evolutivi in ambito lanciatori.

    L’uomo ha saputo raccogliere la sfida e, anche se i media non ne danno a mio avviso la giusta visibilità, in questo momento l’umanità ha già raggiunto traguardi incredibili; sono sotto i nostri occhi e aspettano solo di essere raccontati.

    Basti pensare al Falcon Heavy, progettato dalla SpaceX e costituito da triplo boster Falcon9, ciascuno in grado di sganciarsi in quota e di riatterrare in verticale con precisione chirurgica su enormi X (simbolo della SpaceX) disegnate sul suolo o su piattaforme galleggianti radiocomandate in mezzo all’oceano.

    Stiamo parlando di stadi primari di un lanciatore che hanno dimensioni di un palazzo di 10 piani e che sono in grado di essere agilmente recuperati e riutilizzati in pochi giorni. Il contributo video che propongo qui di seguito è l’esordio del Falcon Heavy lanciato il 6 Febbraio del 2018.

    Quel giorno, ricordo ancora l’emozione gelida scorrermi nelle vene mentre seguivo la diretta su internet, il Falcon Heavy ha mostrato per la prima volta tutta la propria potenza, poi, dopo il rilascio del payload (carico) i due Falcon9 sono atterrati sincronizzati nelle Landing Zone 1 e 2 a Cape Canaveral, Florida.

    La sua capacità di carico è così elevata che il FH quel giorno ha lanciato nello spazio, con estrema facilità, l’auto del fondatore della SpaceX (che tra le altre cose è anche il fondatore della casa automobilistica Tesla). L’auto era appunto la personale Tesla Roadster rossa di Elon Musk.

    La piccola sportiva è attualmente in orbita eliocentrica con afelio (punto più lontano dal Sole) in prossimità di Marte. Un filmato storico che sintetizza l’epicità di un evento incredibile, portato con successo a compimento grazie a menti geniali di chi ci ha lavorato giorno e notte per anni.

    Ecco cosa è in grado di fare l’uomo oggi, non dovremmo non saperlo:
    https://www.youtube.com/watch?v=sX1Y2JMK6g8

    Grazie per l’articolo Alice.

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