Capitali privati nelle grandi opere valdostane: arriva una proposta di legge

A presentarla è la Lega Vda. Tra le prime opere già individuate nella proposta di legge vi sono il collegamento ferroviario Aosta/Pré-Saint-Didier/Courmayeur (Entrèves), l'Ospedale Umberto Parini, il collegamento funiviario Cervinia/Champoluc, il collegamento funiviario Pila/Cogne e il traforo del Piccolo San Bernardo.
Stazione di Aosta
Politica

I soldi per le grandi opere non ci sono? Coinvolgiamo il privato. E’ la proposta di legge che arriva dalla Lega Vda. Il testo – “Disciplina per il finanziamento e la concessione di opere pubbliche per lo sviluppo del sistema infrastrutturale valdostano attraverso il coinvolgimento di soggetti privati” – è stato depositato questa mattina.

L’obiettivo della proposta di legge è quello di disciplinare le modalità di partecipazione di capitali privati nello sviluppo del sistema di infrastrutture regionale. L’articolato individua già le prime opere: il collegamento ferroviario Aosta/Pré-Saint-Didier/Courmayeur (Entrèves), “che potrà essere oggetto anche di prolungamento con la Francia”, l’Ospedale Umberto Parini, il collegamento funiviario Cervinia/Champoluc, il collegamento funiviario Pila/Cogne e il traforo del Piccolo San Bernardo. Per quest’ultimo il Governo regionale avrà 90 giorni di tempo, dall’approvazione della proposta, per definirne la percorribilità amministrativa con Roma.

“L’ente pubblico – spiega il Consigliere Stefano Aggravi, primo firmatario della proposta – ha una sempre minore propensione all’investimento: negli ultimi 14 anni le spese di investimento sono passate dal 36,48% al 6,67% della spesa pubblica. Occorre dunque dotare la Regione degli strumenti per cercare nuove fonti di finanziamento e di reperimento dei capitali necessari per lo sviluppo del proprio sistema infrastrutturale. Dobbiamo poter strutturare specifici accordi di collaborazione con soggetti privati, disponibili a realizzare opere di interesse pubblico a fronte della possibilità di poterli gestire successivamente, o immaginare altre forme di partnership utili a far rientrare il soggetto realizzatore dell’investimento fatto: in questo modo si potrebbe permettere all’ente pubblico di vedere realizzate opere ad uso della cittadinanza che, altrimenti, in alcuni casi non si sarebbero mai potute realizzare.”

Il modello individuato dalla proposta di legge è quello del project financing che dovrà coinvolgere, come recitano i primi articoli, il territorio e gli enti interessati nella realizzazione progettuale dell’opera. A sovrintendere ai bandi e al partenariato pubblico -privato sarà Finaosta

“Con quest’iniziativa – sottolinea ancora Aggravi –  vogliamo anche aprire un dibattito sulla percorribilità politica e tecnica di questi progetti, per poter finalmente dare concretezza a troppe idee che sono rimaste sino ad oggi solo sulla carta”

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