Era ai “domiciliari”, dopo essere stata arrestata in flagranza del reato di rapina impropria, ai danni di un bar di via Trottechien, ad Aosta, lo scorso 2 febbraio. Nel frattempo, però, i Carabinieri hanno completato alcuni accertamenti sulle razzie di generi alimentari in cinque ristoranti del centro storico del capoluogo (per cui è finito in manette ed è ancora in carcere il suo compagno Andrea Ammendolia), e per la 23enne Nadia Mamjoud si è aggiunta l’accusa di aver partecipato anche a quei furti.
La ragazza, si legge in una nota della Compagnia di Aosta dell’Arma, è “stata riconosciuta grazie al confronto dei vestiti e degli occhiali utilizzati durante i colpi messi a segno” con Ammendolia. Dalla “visione dei filmati della videosorveglianza”, i militari del Nucleo Operativo Radiomobile l’hanno “individuata quale autrice – in concorso – dei furti ai danni di esercizi pubblici!” commessi dal 15 al 26 gennaio scorsi. Nei confronti della ragazza è stata spiccata quindi una nuova ordinanza di arresto e rimane sottoposta al regime di detenzione domiciliare.
Ad essere presi di mira erano stati la “Grotta Azzurra”, l’“Osteria 1880”, il “Victory Pub”, l’“Hostaria del Calvino” e “Il Girasole”. In ognuno erano spariti generi alimentari e il fondo cassa. La quasi totalità della refurtiva era stata rinvenuta nelle perquisizioni effettuate dai Carabinieri nella casa del centro di Aosta in cui Ammendolia viveva con Mamjoud. All’uomo, trovato in possesso di un coltello a serramanico, la Squadra Mobile contesta anche la rapina commessa nella notte del 24 gennaio al ristorante “La Rotonda” di viale dei Partigiani (fruttata non più delle mance presenti in un salvadanaio).
