Dopo tre giorni con il fiato sospeso, rientra l’allarme per il ghiacciaio di Planpincieux e la Val Ferret torna ad essere accessibile. Il sindaco Stefano Miserocchi ha firmato questa mattina l’ordinanza che prevede, dalle 12 di oggi, domenica 9 agosto, la riapertura della Valle.
Tutti rientrati i parametri di rischio, che mercoledì sera avevano portato all’evacuazione di turisti e residenti e alla chiusura della strada comunale per la Val Ferret.
Il Sindaco di Courmayeur, nel ringraziare i tecnici dell’Amministrazione regionale, di Fondazione Montagna Sicura, la Protezione Civile, tutte le forze dell’Ordine e i volontari per la collaborazione e l’intensa attività svolta in questi giorni di allarme, ricorda le misure messe in atto erano necessarie “per garantire l’incolumità e la sicurezza delle persone e degli ospiti di Courmayeur. L’evacuazione si è resa quindi necessaria e indifferibile poiché, nel quadro di rischio glaciologico paventato, le azioni di protezione civile sono impostate sulla previsione di rischio maggiore e quindi sull’eventuale rischio di caduta della porzione di ghiacciaio di 500mila metri cubi”.
Miserocchi esprime inoltre “vicinanza agli operatori della Val Ferret, alle persone sfollate e alla comunità intera coinvolta in queste ore nelle operazioni di allertamento ed evacuazione, conscio che tali azioni abbiano rappresentato un forte disagio con ripercussioni economiche.” Dall’altro lato il primo cittadini si rammarica “per i toni allarmistici che alcune testate nazionali e internazionali abbiano utilizzato, seppur i messaggi e le comunicazioni inviate, abbiano sempre evidenziato che il fenomeno era localizzato e interessava una piccola porzione di territorio, mentre nel restante territorio, vallate e Comune di Courmayeur, le attività turistiche operavano in assoluta normalità.”
Il ghiacciaio di Planpincieux resta un osservato speciale, grazie anche al monitoraggio e al sistema di allertamento per rischi glaciologici avviati negli anni, che sottolinea il sindaco di Courmayeur “sono un importante e fondamentale supporto per le comunità alpine, a garanzia dell’incolumità delle stesse, seppur non sempre la cultura del rischio sia compresa da tutti”.
I primi segnali di miglioramento sabato 8 agosto
Dalle 17 di oggi, sabato 8 agosto, la Val Ferret non sarà più isolata. Migliorano infatti i parametri di allertamento del Ghiacciaio Planpincieux. Per questo il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, ha potuto emanare un’ordinanza, allentando le misure adottate nei giorni scorsi.
In particolare la strada alternativa della Montitta, con accesso a senso unico alternato sarà accessibile per il transito veicolare solo per coloro che sono presenti in Val Ferret e desiderano scendere e per coloro che hanno prenotazioni presso le strutture e attività ricettive dopo Fraz. Planpincieux.
Permangono le misure restrittive relative all’evacuazione degli abitati in zona rossa e gialla e alla chiusura della strada comunale.
Secondo l’ultimo bollettino emanato dai tecnici della Regione e di Fondazione Montagna sicura: “i parametri di allertamento sono tutti soddisfatti”. I valori” Assenza di trend anomali delle Temperature” e “Assenza di variazioni anomale della morfologia e del deflusso idrico”, dal rosso dei giorni scorsi ritornano color verde. Per questo i tecnici hanno autorizzato “un allentamento progressivo delle misure gestionali adottate” anche se “sulla base delle evidenze morfologiche e di monitoraggio delle velocità superficiali non si evidenzia al momento il frazionamento del dominio da 500.000 m3 in porzioni minori”.
Il Bollettino di venerdì 7 agosto
Nessuna variazione significativa è intervenuta sul ghiacciaio di Planpincieux nelle ultime 24 ore. Il bollettino di allertamento, diffuso oggi venerdì 7 agosto, conferma la valutazione negativa per il parametro “Assenza di trend anomali delle temperature” e per quello sull’ “Assenza di variazione anomale del deflusso idrico”.
“Questo determina – spiega il bollettino di aggiornamento – il mantenimento di tutte le misure di prevenzione di Protezione Civile adottate dal Comune”.
Il monitoraggio sul ghiacciaio di Planpincieux prosegue ad opera di Regione e Fondazione Montagna Sicura.
Come evidenziato ieri dal sindaco, anche il Presidente della Regione Testolin ribadisce come la situazione di criticità inerente il ghiacciaio Planpincieux interessa una porzione ben precisa della Val Ferret, pari a 0,7 chilometri quadrati sulla complessiva superficie del territorio comunale di 209,6 chilometri quadri, pari allo 0,33 per cento del territorio comunale.
Sul restante territorio di Courmayeur tutte le attività turistico ricettive e sportive procedono normalmente.
“Non ci sono particolari situazioni di disagio da segnalare, né per residenti né per turisti a Courmayeur: la funivia di Skyway è regolarmente aperta e fruibile, così come possono essere effettuate tutte le gite sui percorsi escursionistici, a piedi o in mountain bike, lungo l’Alta via n.1, che è totalmente percorribile, – sottolinea il Presidente della Regione Renzo Testolin – così come il resto del comprensorio della località turistica. Non vi è, quindi, alcun motivo per dover rinunciare alla propria vacanza a Courmayeur.”
Come da indicazione dei tecnici la situazione di attenzione precauzionale potrebbe già concludersi nelle prossime 72 ore.
La massa instabile ha un volume di 500mila metri cubi, grande quanto il Duomo di Milano
E’ grande quanto il Duomo di Milano la parte del ghiacciaio di Planpincieux che rischia di abbattersi sul fondo valle e che ha portato nella mattinata di oggi, giovedì 6 agosto, all’evacuazione di 60 turisti e 15 residenti nella parte bassa della Val Ferret, oltre alla chiusura della strada di accesso alla valle.
Rispetto alla crisi del 2019, come spiegato oggi dai tecnici, la dinamica che può portare oggi al collasso di questo “corpo appoggiato sulla roccia e slegato dalla parte a monte” di 500mila metri cubi, è lo sbalzo termico. Le alte temperature registrate a fine luglio, il brusco abbassamento con alcune nevicate a inizio agosto e ora il rialzo termico, dalla giornata in particolare di oggi, e per i prossimi giorni.
“Il monitoraggio dei movimenti, di cui tanto si è parlato nel 2019, cerca di studiare le possibili accelerazioni che sono premonitrici di un collasso di tipo gravitativo, qualcosa di più simile ad una frana” ha spiegato il tecnico di Fondazione Montagna sicura Fabrizio Troilo. “Il sistema ghiacciaio temperato, con l’acqua alla base, può andare incontro a delle variazioni diverse, legate all’idrologia del ghiacciaio, a come l’acqua che scorre fra il ghiacciaio e la roccia interagiscono”.
Il rialzo termico in atto e previsto per i prossimi giorni “può dare un input di acqua che il reticolo di deflusso del ghiacciaio non può smaltire. Si verifica pertanto una sovrapressione nel fondo del ghiacciaio che lo solleva, e fa sì che questo possa iniziare a scivolare, provocando un crollo della massa istantanea, senza che vi siano dei precursori.”
Rispetto al 2019, quando l’allerta aveva tenuto per diverse settimane gli occhi puntati sulla Val Ferret, la dinamica sotto sorveglianza è limitata ai prossimi giorni. “Potrebbe durare alcuni giorni” sottolinea ancora Troilo “Continuando a monitorare il deflusso idrico o si va incontro ad una destabilizzazione oppure la crisi attuale è superata”.
Una buona notizia, in parte, per gli operatori del territorio ma anche i tanti turisti pronti a festeggiare il periodo di Ferragosto ai piedi del Monte Bianco.
“L’evacuazione è stato un intervento urgente e improrogabile – ha sottolineato il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi – Sappiamo che è un disagio e cercheremo di aprire quanto prima la zona. La cosa più importante per noi è la sicurezza del territorio e delle persone che lo frequentano. Siamo pronti a ricevere tutti i turisti nella massima sicurezza, proprio perché c’è un lavoro dietro, non solo sui ghiacciai, ma su tutte le allerte meteo. La montagna è delicata, va vissuta con attenzione, anche in funzione dei grandi cambiamenti climatici che sono alla base di queste criticità che si sviluppano su tutto il territorio alpino”.
Delle 75 persone evacuate, alcuni turisti hanno deciso di rientrare nelle proprie abitazioni di residenza e altri hanno trovato sistemazioni alternative. Nessuna di queste si è rivolta al palazzetto dello sport di Dolonne dove era stato allestito un centro di prima accoglienza.
L’accesso alla valle da parte dei mezzi di soccorso è garantita sulla strada di Montitaz. “L’aver creato nei mesi scorsi una viabilità alternativa ha permesso che non fosse chiusa tutta la valle a monte” – ha proseguito il sindaco – “Chi non è coinvolto negli scenari di protezione civile ha potuto restare presso le proprie residenze e abitazioni”.
Il ghiacciaio di Planpincieux è osservato speciale dal 2013 “perché risente dei cambiamenti climatici”. L’anno scorso l’allerta era scattata per il possibile crollo di una porzione di 250 mila metri cubi, che era arrivata anche a muoversi fino a 3 metri al giorno.
“In questi mesi quella porzione è praticamente già tutta crollata, 176mila metri cubi” ha spiegato Valerio Segor, responsabile dell’ufficio Assetto Idrogeologico dei bacini montani della Regione Valle d’Aosta. “Quindici giorni fa si è delineata una nuova porzione che si muoveva in modo diverso, con una volumetria di circa 500mila metri cubi. Nei 15 giorni di monitoraggio, questa ha avuto un’evoluzione rapidissima, che riteniamo particolarmente preoccupante. Un volume imponente, capace di fare molta strada, non solo di arrivare fino ad un determinato ambito, ma di propagarsi ad altre aree con un’azione di aerosol, come farebbe una valanga di inverno”.