Non c’è inversione di tendenza: la Valle d’Aosta continua a registrare un calo di nascite e di popolazione: al 31 dicembre 2019 sono 125.501 i residenti. Il trend demografico negativo non è compensato dalla presenza di cittadini stranieri – 8.272 persone a fine 2019 con un’incidenza stabile del 6,6% sul totale della popolazione – che segue un trend simile a quello degli autoctoni.
I numeri sono contenuti nel Dossier Immigrazione curato ogni anno dal Centro Studi e Ricerche IDOS in partenariato con il Centro Studi Confronti, presentato ieri online su questo giornale con l’intervento di William Bonapace, referente regionale IDOS, di Arnela Pepelar, referente del progetto SIPROIMI Consorzio Trait d’Union e di Elda Tonso, coordinatrice del progetto FAMI “Vivere in Valle d’Aosta”.
Immigrati in Valle d’Aosta: le provenienze
I dati valdostani del Dossier sottolineano ancora come tra gli 8772 stranieri residenti siano i cittadini europei ad essere in maggioranza (54,9%) seguiti da quelli originari del Nord Africa (23,9%), poi dagli asiatici (7,9%) e dagli americani (7,5%). La nazionalità più numerosa rimane quella dei rumeni (29,1%), seguita dai marocchini (19,4%) mentre sono in leggera flessione gli albanesi (8,5%).
Chi sono gli immigrati in Valle d’Aosta?
Tra i residenti stranieri sono più numerose le donne (56%) che hanno un’età superiore ai 29 anni (70,6%). In diverse collettività come la russa (78,6%), ucraina (84,6%) e brasiliana (72,0%) la presenza femminile, dovuta anche alla femminilizzazione dei servizi di cura alla persona, è particolarmente significativa. La presenza dei minori è anch’essa in calo generale (dal 20,9% al 18,0% negli ultimi cinque anni) e si riflette sulla flessione delle presenze di alunni di origine non italiana nelle scuole che passano dall’8,2% del totale nell’anno scolastico 2014/2015 al 7,2% in quello 2018/2019.
Immigrati in Valle d’Aosta: la situazione economica
Il Coronavirus ha colpito fortemente l’economia valdostana e con essa la popolazione di lavoratori di origine straniera che sono il 7% degli occupati valdostani. In particolare, ad essere disoccupate sono per lo più le donne che rappresentano il 60,4% dei disoccupati stranieri, mentre tra quelli totali la componente femminile non supera il 53%.
In generale, poi, i lavoratori stranieri si collocano su profili e in mansioni più esecutivi e a bassa qualifica rispetto ai residenti autoctoni (19,4% contro il 7,1% dei valdostani). Ciònostante la quota di lavoratori stranieri che ricoprono ruoli impiegatizi, di addetti alle vendite e ai servizi personali sale al 50,9%, a fronte del 36,5% degli italiani.Non meno significativo è il divario riferito alla retribuzione media mensile: 1.154 euro per gli stranieri e 1.445 per gli autoctoni.