Dopo la biennale di Bangkok, l’urlo e la denuncia di Leonardo Sinopoli sulla violenza nei confronti delle persone trasgender sbarcherà a Venezia. La performance 331, l’ultimo tra i lavori del ventiduenne ballerino originario di Aosta, è stata selezionata e verrà esposta nel prestigioso concorso “Arte Laguna Prize” in programma nella città lagunare dal 2 al 24 ottobre 2021.
“Sono grato dell’opportunità che mi viene data, avere la possibilità di esporre quest’opera all’Arsenale di Venezia è qualcosa di incredibile” commenta Leonardo Sinopoli che da anni si è trasferito a Firenze per inseguire e coltivare la sua passione artistica “Attualmente sono impegnato nella ricerca e nello sviluppo di progetti multidisciplinari che trovano spazio nelle diverse arti visive, in particolar modo nell’arte digitale”.
La performance 331 prende il nome dal numero delle 331 vittime transgender dell’ultimo anno. Leonardo Sinopoli ha imparato a memoria i nomi di ognuna di loro e la data della loro uccisione. Durante la performance li scrive su una tela lunga 10 metri. Un nome alla volta, lettera per lettera. “Sono 331 nomi certi tra chissà quante altre vittime di cui i dati pubblici non hanno trascritto memoria”.
Il pubblico dietro di lui tiene una lista in cui sono specificate le cause delle morti di ogni persona uccisa. L’artista vuole scatenare una reazione negli spettatori. “Non scrivo un semplice elenco di nomi, ma cito persone in carne ed ossa, martoriate, bruciate, lapidate. Tali crimini non possono più essere accettati, non devono più passare inosservati” commenta.
L’intento dell’opera è quello di denuncia, di riscatto e sostegno ad una parità inesistente in una comunità dove determinate persone vengono classificate come cittadini di serie B. “Le persone trasgender oltre ad essere vittime di violenza, subiscono continue discriminazioni, hanno grandi difficoltà ad accedere al mondo del lavoro e ad essere socialmente riconosciute” sottolinea Sinopoli. “Serve un impegno maggiore, una tutela concreta e garantita”. Va in questa direzione l’impegno artistico del giovane artista che a queste vittime ha voluto dedicare la sua performance: “Che ognuno dei loro nomi serva da monito per un cambiamento”.
Leonardo Sinopoli è un artista poliedrico. Prima della performance art, è stata la danza il campo in cui ha mosso i primi passi, sin dai 13 anni. Per seguire questa passione, a 16 anni si è trasferito da Aosta a Firenze per frequentare l’Accademia del Balletto di Toscana come ballerino di danza contemporanea per poi entrare, a partire dalla stagione 2017/2018 nell’organico della compagnia del “Nuovo Balletto di Toscana” diretta da Cristina Bozzolini. Ha lavorato, poi, come performer nelle retrospettive di Marina Abramović a Palazzo Strozzi e poi a Belgrado.
Il 9 gennaio 2020 ha realizzato la sua performance “331” per Magacin, a Belgrado, selezionata successivamente dal Liminal Pavilion durante la Biennale di Bangkok.
Per informazioni
https://leonardosinopoli.wordpress.com/