Eptagono, la rassegna culturale sull’acqua che rilancia la Maison Gargantua di Gressan

Dal 5 giugno al 4 luglio, la Maison Gargantua propone una "rassegna di eventi incatenati", con sette sguardi intorno a un solo tema, quello dell'acqua.

“Acqua come luogo da cui tutto ha avuto inizio, acqua come metafora ma anche acqua che scorre concreta nei ru del territorio. Acqua come musa ispiratrice del nostro viaggio insieme”. Così l’Assessora alla Cultura Elisabetta Dugros introduce il tema della rassegna culturale Eptagono, proposta dal Comune di Gressan, in collaborazione con la Biblioteca comunale e con il sostegno della BCC valdostana. Lo sfondo della  presentazione degli eventi, tenutasi ieri pomeriggio, è proprio quello della Maison Gargantua, lo spazio antico, inserito nel borgo dal sapore rurale di Moline, che la rassegna intende valorizzare. “Al centro della Maison Gargantua c’è un eptagono, uno spazio con sette lati ideato dall’architetto J. Bochet”, spiega l’Assessora, “ed è proprio l’eptagono ad aver suggerito non solo il titolo, ma anche il senso più profondo della rassegna: creare un evento annuale articolato in sette appuntamenti, come sette sono i lati dell’eptagono, per indagare ogni anno un tema diverso sotto tanti punti di vista”. E la scelta, per questa prima edizione, ricade sull’acqua, come illustra il sindaco di Gressan Michel Martinet. “Si tratta di un elemento fondamentale per la storia della nostra comunità, legata da sempre ai ru e alla neve nella sua vita ed economia. Ecco perché ci è sembrato un tema particolarmente adatto per creare un evento intonato al nostro territorio e alle caratteristiche morfologiche che lo definiscono”. 

L’ouverture della rassegna scaturisce dalla creatività dei Gressaens, che sono stati invitati a condividere il proprio sguardo sull’acqua, proponendo fotografie, poesie o semplici pensieri. Sono stati selezionati sette testi e sette fotografie che rimarranno esposti, per la durata della rassegna, all’interno dello spazio eptagonale. L’esposizione sarà inaugurata sabato 5 giugno alle ore 18 e vi sarà contestualmente una tavola rotonda con campagnard, allevatori e sapienti della cultura locale sul tema dei ru. 

Seguiranno sette appuntamenti, trasmessi in streaming sulla pagina Facebook della Maison Gargantua, in cui si leggerà il tema dell’acqua con uno sguardo sempre diverso. Al cinema è dedicata la prima serata, domenica 6 giugno (ore 18, sala conferenze BCC), con le riflessioni di Luciano Barisone, giornalista, critico cinematografico e produttore artistico. Nell’esporre il tema del suo intervento, “Lo scorrere dell’acqua e del cinema”, Barisone riconosce il suo tributo nei confronti della Valle d’Aosta, regione che con i suoi torrenti e i suoi ghiacciai incoraggia all’esplorazione e all’incontro con l’acqua in ogni luogo: “Sono nato a Genova, ma ho scoperto l’acqua in Valle d’Aosta, quando da piccolo in vacanza a Saint-Nicolas seguivo il corso dei ruscelli. Ho cercato di dare al mio intervento la forma non di una conferenza, ma di un’esplorazione, per riprodurre questa mia passione infantile e per rivelare i diversi modi in cui anche il cinema si è nutrito della nostra stessa fonte di vita”. 

A seguire, sabato 12 giugno (ore 18, Maison Gargantua), in una serata dedicata alla teologia, il monaco e saggista Enzo Bianchi e il teologo e scrittore Paolo Curtaz ragioneranno partendo dal verso francescano “Laudato si’, mi’ Signore, per Sor’Aqua”, mentre il terzo appuntamento, sabato 19 giugno (ore 18, Maison Gargantua), affronterà il tema dal punto di vista della mitologia. Marco Franceschini, professore associato di Lingua e letteratura sanscrita e Indologia all’Università di Bologna, intratterrà i presenti sul tema “Le acque dell’India”. 

Domenica 20 giugno (ore 18, Maison Gargantua), la letteratura sarà protagonista del quarto incontro. La scrittrice Laura Bianca Costa dialogherà con Nicoletta Dabaz sul tema “Le acque dei tre Regni – I fiumi nella Commedia di Dante”. “Non vuole essere una conferenza, ma una chiacchierata e un viaggio attraverso le tre Cantiche, con l’intercalare di letture tratte dall’opera dantesca affidate ad Andrea Damarco di Replicante Teatro” spiega Nicoletta Dabaz. 

Al centro del quinto incontro, sabato 26 giugno (ore 18, Maison Gargantua), sarà la scienza, con Enzo Spisni, professore associato dell’Università di Bologna, e il suo intervento intitolato “La trama dell’acqua: intrecci ecosostenibili tra acqua e corpo”. 

“Ognuno di noi  ha anche cercato di dire qualcosa del proprio mondo e della propria sensibilità a partire dall’acqua e, per noi, l’acqua è innanzitutto acqua che impedisce un ritorno: quello di Odisseo ad Itaca” spiega Andrea Damarco di Replicante Teatro, protagonista dell’appuntamento del 27 giugno (ore 18, Maison Gargantua). La serata, intitolata “Alitros: l’uomo venuto dalla pancia di un cavallo”, coinvolgerà anche lo storico Andrea Désandré, “che proporrà una visione originale dell’Odissea, come storia di tutta l’umanità che nell’acqua si dibatte”.  

Conclude la rassegna il concerto di domenica 4 luglio, alle 17 presso il Lago artificiale Plan de l’Eyve di Pila. L’Orchestre du Conservatoire de la Vallée d’Aoste, diretta da Stéphanie Pradouroux e con Ezio Ghibaudo alla fisarmonica, proporrà un programma con brani di Arvo Pärt, Benjamin Britten e Astor Piazzolla. La direttrice del Conservatoire Marinella Tarenghi pone l’accento sull’acqua come motivo ispiratore di musicisti e compositori: “Come il movimento dell’acqua è costituito da onde, così anche per la produzione dei suoni parliamo di onde sonore. L’acqua infatti è innanzitutto musica e i suoni che produce hanno ispirato nei secoli molti capolavori. La scelta del brano “Cantus in Memoriam Benjamin Britten” di Arvo Pärt, scritto per archi e campana, è affascinante proprio per lo strato sonoro quasi trasparente della sua melodia, con i rintocchi della campana quasi a formare un cerchio nell’acqua”. 

Presente alla presentazione della rassegna anche Raffaella Quendoz del Consiglio di Amministrazione della BCC Valdostana, che si dichiara contenta di questa collaborazione, nella speranza che con questa prima edizione la Maison Gargantua spicchi il volo come spazio di cultura e non di archeologia fine a se stessa.

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