Un viaggio di maturità concluso con l’amaro in bocca quello di Gabriele Cerrato, il giovane valdostano che è tra i circa 120 turisti risultati positivi a Malta, dove è scoppiato un focolaio. Gabriele era partito il 3 luglio insieme ad alcuni suoi compagni di classe per festeggiare la fine degli studi al Liceo Bérard di Aosta. Tutti vaccinati con la prima dose e rassicurati dal tampone molecolare negativo fatto prima di lasciare l’Italia, non hanno però potuto aggirare il rischio di contagio fino alla fine della vacanza. Il 9 luglio, infatti, il tampone rapido per rientrare ad Aosta è risultato positivo per Gabriele che è rimasto solo sull’isola mentre i suoi amici prendevano il volo di ritorno.
“La disorganizzazione del governo e della sanità maltesi era totale”, racconta Gabriele. “La proprietaria della casa in cui avevamo alloggiato, dovendo ospitare altri turisti, mi ha dovuto trasferire in un altro appartamento lontano, isolato, senza internet, dove ho trascorso due ore totalmente fuori dal mondo, senza poter neanche parlare con i miei. Domenica il tampone molecolare è risultato positivo, per cui devo restare per 14 giorni nel Covid hôtel maltese che ospita gli altri Italiani positivi o in quarantena”.
Le prossime settimane non lasciano alcuna prospettiva a Gabriele, che si rammarica di ciò che perderà ad Aosta: “Ora sono chiuso in una stanza piccolissima, in cui non faccio niente tutto il giorno se non informarmi per l’università, mangiarmi le mani per il lavoro che ho perso ad Aosta, provare a mantenermi in forma e, ovviamente, tenermi in contatto con i miei amici e la mia famiglia”. Più pragmatico l’approccio di Gabriele Adorni, uno dei suoi amici risultati negativi, consapevole del peso e della responsabilità che lui e i suoi compagni, come molti altri giovani di tutta Europa, si sono presi partendo per Malta: “Era un rischio che avevamo messo in conto. Ciò non toglie che speravamo di scamparla e che siamo tutti tremendamente dispiaciuti per il nostro amico”.