La campagna elettorale che si chiuderà con le due giornate di voto in Italia il 6 e 7 giugno registra nei ventisette paesi i timori di una bassa affluenza (nelle ultime elezioni del 2004 quella complessiva fu nel 45,5%) che si accompagnano paradossalmente ad una fase della costruzione dell'Europa che vede accresciute le competenze sovranazionali.
Tuttavia, questa crescita di competenze dell'UE non è stata accompagnata da una proporzionale crescita di informazione e formazione del cittadino europeo, costretto a districarsi tra i meccanismi decisionali non semplici e il troppo rapido turn over della presidenza. Eppure l'Europa influisce in maniera importante nella vita quotidiana dei cittadini italiani e delle imprese. Su dieci leggi promulgate dal Parlamento italiano, sette sono riconducibili a direttive o regolamenti europei. Norme rigorose sulle sostanze chimiche pericolose, obiettivi in materia di riciclaggio e riuso dei rifiuti, protezione delle acque sotterranee e di superficie, raccolta delle batterie usate e uso sostenibile dei pesticidi: sono alcuni degli argomenti trattati dai testi legislativi adottati dal Parlamento europeo durante questa legislatura, assieme a una direttiva sui reati ambientali gravi da considerare penalmente rilevanti in tutta l'UE.
In quanto cittadini europei, votare alle elezioni europee è un diritto fondamentale e l'unico modo per avere una voce in capitolo in relazione al funzionamento dell'Europa. E' infatti il Parlamento europeo ad adottare le leggi che influiscono direttamente sulla nostra vita. La sua azione plasma la legislazione europea, che si tratti del cibo che mangiamo, del costo della nostra spesa, della qualità dell'aria che respiriamo o della sicurezza dei giocattoli dei nostri figli. Tariffe roaming meno care per comunicazioni vocali, SMS e navigazione Internet, chiara indicazione dei prezzi e delle tasse sui biglietti aerei e più agevoli crediti al consumo transfrontalieri. Sono queste alcune delle più rilevanti decisioni prese dal Parlamento negli ultimi cinque anni in materia di difesa dei consumatori, assieme alla definizione di nuovi diritti per i passeggeri di treni e aerei e nuove regole sulla pubblicità televisiva.
L'ulteriore apertura del mercato unico è stato uno dei temi chiave della legislatura. Il Parlamento ha adottato testi legislativi riguardo all'energia, alle telecomunicazioni e al settore postale, nonché una direttiva generale sui servizi. I deputati hanno approvato nuove norme sui giocattoli, sulle etichette dei prodotti alimentari, e chiesto insistentemente un nuovo regolamento sull'indicazione dell'origine dei prodotti importati e la tutela del settore tessile. Per promuovere l'ulteriore riduzione degli effetti negativi di consumo e produzione su ambiente, salute e clima, il Parlamento ha anche adottato un regolamento che semplifica le norme sul marchio europeo di qualità ecologica (Ecolabel) e potrà applicarsi a tutti i prodotti e servizi.
Le elezioni europee sono quindi molto più di un fenomeno straordinario in sé e il fatto di celebrarle non è certo l'unica ragione per recarsi alle urne: votando si compie dunque una scelta politica, indicando al tempo stesso all'Europa la strada verso il nostro futuro e quello dei nostri figli.
Laura Riello