Racchettata a La Salle per “un turismo invernale meno invadente e più rispettoso dell’ambiente”

Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta organizza per domenica 1° marzo una ciaspolata a La Salle, paese vincitore della Bandiera Verde di Carovana delle Alpi 2008. Per informazioni sull'appuntamento Alessandra Piccioni - 331 3107463 a.piccioni09@gmail.com
Società

Si chiama Nevediversa la campagna di Legambiente dedicata al turismo sostenibile sulla neve che farà tappa domenica 1 marzo a La Salle in Valle d’Aosta.
Ciaspole ai piedi gli aderenti all’Associazione ma anche i semplici simpatizzanti percorreranno il territorio di La Salle –   comune vincitore della Bandiera Verde di Carovana delle Alpi 2008 per "la realizzazione di pratiche di limitazione e corretta gestione dei rifiuti, a partire dalla raccolta differenziata e dalla riduzione" –  per affermare come si possa sviluppare un'idea di turismo invernale meno invadente e più rispettosa degli spazi naturali e dei delicati equilibri del paesaggio culturale della montagna italiana.

"Il turismo che ci piace è quello che non danneggia la sua materia prima, la qualità dell'ambiente montano – sottolinea in una nota Vanda Bonardo, Presidente Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta – Il turismo dello sci rappresenta un settore economico essenziale per molti centri montani ma l'offerta turistica invernale in Italia è drogata da sussidi e iniezioni di capitali speculativi, che non tengono conto di vincoli ambientali e paesaggistici, delle aree protette, e che non riescono ad andare oltre lo sci, valorizzando i paesaggi, le risorse culturali, naturalistiche, gastronomiche che rendono inimitabile ogni località alpina".

Dopo l’appuntamento valdostano, la campagna di Legambiente farà tappa l'8 marzo a Celle di Macra nel cuneese e domenica 29 Marzo ad Ostana, accompagnati dai volontari del circolo di Legambiente di Barge.

"Le nostre montagne sono ormai piene di carcasse: 180 impianti di risalita abbandonati nel solo Nord Italia, secondo una recente indagine di Repubblica che mette in luce dati di Legambiente, Cipra e Mountain Wilderness, quaranta funivie e seggiovie abbandonate in Piemonte, trentanove in Val d'Aosta – conclude Bonardo – Così la monocultura dello sci lascia segni pesanti anche dove ormai ha finito di far affari, molto spesso gli impianti non vengono smantellati e si compromettono anche le forme di turismo e sport alternativo. La politica deve dare segnali forti di attenzione verso la montagna che non tengano conto dei soli interessi dello ski-business".

Per informazioni: Alessandra Piccioni – 331 3107463 a.piccioni09@gmail.com

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