Riprende, a due anni di distanza – dopo lo “stop” imposto dall’emergenza sanitaria – il progetto Dia[BE]logue riprende quota, e lo fa con l’obiettivo di sempre: parlare, informare e spiegare cosa sia il diabete.
Nato grazie all’Associazione Diabetici Valle d’Aosta, il progetto propone, per tutto il mese di novembre, la campagna di sensibilizzazione “Diabete Presìdi, a ognuno il suo” – nata con il sostegno del Consiglio Valle – con l’obiettivo di promuovere la conoscenza sulle diverse tecnologie di monitoraggio e cura di questa malattia cronica che colpisce tra i 6 e i 7mila valdostani.
Ora che la Valle d’Aosta ha finalmente a disposizione i presìdi da erogare – microinfusori, microinfusori con catetere, sensori e glucometri – la campagna si concentra sullo slogan “A ognuno il suo” perché, come ricorda l’Associazione, “è importante far capire che ogni diabetico è diverso e diversa deve essere la sua cura, con strumenti che lo aiutino a vivere una vita normale. Anche in Valle d’Aosta sta aumentando la distribuzione dei sensori di monitoraggio della glicemia così come sta crescendo il numero di pazienti microinfusi”.
La Giornata mondiale del diabete, celebrata il 14 novembre, in Valle si concretizzerà sabato 13 novembre con la conferenza “Il diabete, la nutrizione e le tecnologie di cura“, in programma alle 16.30 alla Cittadella dei Giovani di Aosta.
A parlarne saranno i dottori Giulio Doveri, Direttore della Struttura di medicina interna, Emma Lillaz, specialista in medicina interna, Monica Paderi, specialista in dietologia e nutrizione. A seguire saranno effettuati controlli gratuiti per la misurazione della glicemia e della pressione arteriosa.
I volti della campagna
Se la scorsa campagna aveva per protagonista la stessa Presidente dell’Associazione Antonella Ielasi in posa con il corpo “trafitto” da siringhe, immagine fatto parlare di sé, anche quest’anno ad essere al centro sono i pazienti: Morgana Magot, nata nel 2006 e affetta da diabete Mellito tipo 1 e insulinodipendente; Alessandra Bartolucci, classe 1982 e affetta da diabete Mellito di tipo 1 e insulinodipendente dal 2005; Walter Bartolucci, il papà di Alessandra, affetto da diabete senile di tipo 2 e Christian Liporace, nato nel 1983 e diabetico di tipo 1 dal 2018.
Qualche domanda sul diabete
È importante capire come, dopo due anni di pandemia, dove le priorità si sono bilanciate in maniera inattesa, il diabete non si è fermato così come i bisogni dei diabetici. Anche per questo alcune risposte dei professionisti sono fondamentali.
A livello epidemiologico, quante persone hanno il diabete, e di che numeri parliamo in Valle d’Aosta?
Dottor Doveri:
La diffusione del diabete è in continuo costante aumento tanto che si parla di epidemia della malattia. A livello italiano i dati indicano una prevalenza di circa il 5.5% rispetto alla popolazione generale, pari ad oltre 3 milioni di persone. A livello valdostano il numero di persone che hanno l’esenzione ticket sono circa 6 mila. Ricordo che nel 1997, momento in cui abbiamo sviluppato un organico servizio di diabetologia all’interno del nostro ospedale, avevamo 2200 persone con l’esenzione. Questo dato conferma che in Valle, ogni anno, sono poste circa 200 nuove diagnosi diabete.
Da alcuni anni sono disponibili anche diversi sistemi di controllo della glicemia diversi dai glucometri. Cosa ci può dire a riguardo?
Dottoressa Lillaz:
Negli ultimi anni in campo diabetologico sono stati fatti passi da gigante sia in ambito terapeutico con la commercializzazione di farmaci innovativi sia in ambito tecnologico con, da un lato, la possibilità di controllare la glicemia in maniera continua, dall’altro, la possibilità di infondere insulina tramite sistemi di iniezione continua sottocutanea noti come microinfusori.
Anche in questo caso è importante sottolineare che tali strumenti vanno “sartorializzati” sul singolo paziente. Il controllo continuo della glicemia tramite sistemi sottocutanei trova indicazione soprattutto nei pazienti che seguono una terapia insulinica multi-iniettiva e che non sono ben controllati o hanno frequenti e inavvertite ipoglicemie o in altri casi in particolare. È una decisione che spetta comunque all’equipe diabetologica.
Entrando più nel dettaglio quali sono i consigli dietetici ai quali attenersi?
Dottor Ciccarelli
La dieta è essenziale per vari motivi: a) il livello glicemico dipende anche, ma non solo, dai carboidrati (zuccheri) che vengono ingeriti con la dieta; b) l’introito di grassi va controllato per correggere la dislipidemia spesso frequente nel diabete tipo 2; c) l’eccesso di peso corporeo, che contribuisce allo sviluppo del diabete tipo 2, va corretto con un introito di calorie inferiore alle calorie consumate.
Tra le diete migliori da seguire rimane sempre la nostra cara amata dieta mediterranea. Ma quando parliamo di dieta mediterranea dobbiamo guardare soprattutto all’alimentazione che seguivamo in Italia negli anni passati e non quella odierna che risulta troppo contaminata da alimenti industriali o cosiddetto cibo spazzatura.
Un’alimentazione quindi basata soprattutto su legumi, cereali in giusta quantità e preferibilmente integrali, verdure, ortaggi, pesce, saltuariamente carne e olio extra vergine di oliva senza eccedere per evitare di assumere troppe calorie.