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Pol en Tino tornano con “Gli sballati della quarantena”

Dopo “La Canzone del tampone”, infatti, il duo valdostano torna con un nuovo brano, dedicato ancora una volta alla pandemia, cercando di alleggerire un po’ i toni, fattisi sempre più pesanti negli ultimi tempi, con parole, musica e un videoclip scanzonato e divertente.
Cultura

Li avevamo lasciati a litigare per un tampone, in primavera, ora li ritroviamo ad ingannare il tempo insieme, reclusi in quarantena. La strana coppia formata dal Dott. Lamucchina e dal suo paziente Pol Nasone torna nel video che accompagna il nuovo brano di Pol en Tino. Dopo “La Canzone del tampone”, infatti, il duo valdostano sforna un nuovo pezzo, dedicato ancora una volta alla pandemia, cercando di alleggerire un po’ i toni sempre più pesanti negli ultimi tempi, con parole, musica e un videoclip scanzonato e divertente.

“Siamo ancora completamente all’interno di questa situazione delicata – spiegano Paolo “Pol” Broglio e Gabriele “Tino” Martinet – come in una sorta di circolo vizioso che continua a ripetersi. Avevamo quindi l’esigenza di buttar fuori alcune sensazioni attraverso la musica e di riflettere, sempre con il sorriso sulle labbra, perché l’ironia secondo noi è la chiave per sopravvivere in questo periodo”.

Il brano ospita tre altre voci, che si alternano a quelle “ufficiali” di Pol en Tino: si tratta dei rapper Fabien Lucianax, Fabio Réan e Sago. Completano la band, per l’occasione, Giorgio Broglio alla chitarra, Simone Pellicanò alla batteria e Simone Momo Riva alla tastiera e mixaggio.

“Queste collaborazioni sono venute in maniera spontanea”, spiegano ancora Pol en Tino. Fabio Réan è il nostro videomaker, ma ha realizzato lavori per Sago e per la compagnia teatrale Le digourdì, e così alla fine ci siamo incontrati anche musicalmente. Poi ci siamo detti, perché non mettere un pezzo in patois? Ed ecco che il cerchio si è chiuso”.

Collaborazioni che hanno convinto da tempo anche Sago. “E’ sempre bello collaborare con artisti valdostani che fanno un genere diverso dal rap, è una sorta di riconoscimento”, spiega. “Da La canzone del tampone a Caro virus, fino a quest’ultimo brano, è stato bello creare un filone collaborando: è un segnale positivo in un ambiente dove si tende ad ignorarsi. Infine, è bello essere insieme a Fabio e Fabien, che fanno rap come me, ma appartenendo a generazioni diverse arricchiscono a modo loro la traccia”.

“Quello delle quarantene è stato e sarà per sempre un momento storico che ci ha accomunato tutti”, ha aggiunto Fabien Lucianax. “Per me è stato un modo per fissare ed esorcizzare in maniera ironica questo momento che in un modo o nell’altro abbiamo vissuto tutti”.

Nel video tornano i protagonisti già visti ne “La Canzone del Tampone”, vale a dire Pol Nasone e il Dottor Lamucchina, reclusi insieme e finalmente amici, alle prese per l’appunto con una quarantena lunga e particolarmente movimentata.

“Per me è stato stimolante aver raggruppato Pol en Tino, Sago e Fabien, la voce rap dei Digourdì, sulla stessa traccia: sono tre realtà artistiche diverse, con stili musicali differenti ma con molte cose in comune ovvero, entusiasmo, creatività, sensibilità.  Questa miscela di influenze ha dato vita ad una traccia che può arrivare a tutti”, commenta Fabio Réan. “Girare il video, poi, è stato un divertimento in quanto è stato una vera e propria giornata tra amici. Dato il passato di Sago dietro alla telecamera, le riprese di quando rappo la mia strofa sono opera sua, il che ha reso il tutto ancora più surreale e sballato”.


Chi sono Pol en Tino

Attivi dal 2004, propongono un folk-pop con tinte cantautorali e a tratti ironiche. Nel 2006 pubblicano il primo album “Prima che sia notte”. Nel 2008 frequentano il corso di autori di testo al CET, la prestigiosa scuola di Mogol. Nel 2013 esce “Da grandi” che contiene 16 brani in italiano e francese. Nel 2019 prende il via il progetto “Greundzo”: si tratta di canzoni, filastrocche e poesie dedicate al famoso essere mitologico. Con l’aiuto dell’attore Maurice Mondello preparano e inscenano lo spettacolo teatrale “Alla ricerca del Greundzo”.

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