Niente più prova di francese nei concorsi della sanità valdostana? Il tema torna in discussione, come annunciato ieri in Consiglio regionale dall’Assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse, rispondendo ad un’interrogazione di Erika Guichardaz di Pcp.
“E’ mia intenzione alla luce di questa sentenza della Corte costituzionale svolgere gli opportuni approfondimenti per valutare la possibilità di estendere la medesima norma per tutto il restante personale sanitario socio sanitario e tecnico”.
Nelle scorse settimane la Consulta ha dichiarato, infatti, legittima la norma inserita nell’Assestamento di bilancio del 2020, che prevedeva la possibilità per l’azienda Usl della Valle d’Aosta di assumere, a seguito di procedure concorsuali pubbliche, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di durata pari a ventiquattro o trentasei mesi, personale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, senza il preventivo accertamento della conoscenza della lingua francese o italiana. Il personale doveva però impegnarsi a frequentare, fuori dall’orario di servizio, dei corsi per l’apprendimento della lingua francese e a sostenere, con esito positivo, la prova di accertamento della conoscenza della lingua francese o italiana entro trentasei mesi dalla data di assunzione a tempo determinato, oltre a partecipare, nei tre anni successivi alla data di superamento della prova di conoscenza della lingua francese o italiana, ai concorsi pubblici per l’assunzione a tempo indeterminato banditi, per la medesima o equipollente specialità, dall’Azienda Usl e a prestare servizio, in caso di assunzione, per un periodo minimo complessivo di tre anni.
Oltre ad estendere la norma anche a infermieri, oss e personale tecnico, l’Assessore ha parlato in aula anche della volontà di renderla permanente (Nda al momento è in vigore fino al 31 luglio 2022) e di “fare una valutazione sui tempi indeterminati”.