La Pasquetta che non ti aspetti. O meglio, che non pensavi potesse capitarti. Insomma, quando succede che le quattro regine qualificate nel primo peso siano tutte alla loro “prima volta”? La risposta è quasi mai, e l’eliminatoria del Lunedì dell’Angelo a Villefranche di Quart – dove la prima categoria è stata affare di reines nuove di zecca – ha confermato un’altra regola, quella più importante. Ovvero il vecchio detto del “mai dire mai”.
Quel vecchio saggio di Claudio Berthod
La Pasquetta delle reines è una di quelle tradizioni a cui è quasi impossibile fare a meno. Ancora di più quest’anno: se la primavera aveva fatto capolino poco meno di un mese fa a Donnas, lunedì a Villefranche di Quart sembrava essere arrivata addirittura l’estate. Caldo fuori stagione, cielo terso, giornata assolutamente incantevole. Il botteghino fa registrare il record stagionale – i paganti sfiorano quota mille – e pure a livello di regine non si scherza. Sono 152 le iscritte, e tra di loro anche animali dal palmares lungo e prezioso. Eppure in prima categoria, alla fine dei giochi, si scrivono i nomi di quattro reines che il 24 ottobre prossimo entreranno per la prima volta alla Croix-Noire. Chanel di Livio Pervier e Furry dei fratelli Diémoz si fermano in semifinale, Amour di Michele Bionaz invece arriva fino all’atto conclusivo. Dove però deve arrendersi a Papillon di Claudio Berthod, la vera sorpresa di questo uovo di Pasqua che arriva con 24 ore di ritardo. Signori, che regina. Anzi, che gran regina. Classe innata, talento e pure quel pizzico di fortuna che non guasta. Papillon, a dispetto del nome, non vola di fiore in fiore ma saltella da un’avversaria all’altra, mettendola alle corde e allontanandole con grande destrezza. Ne sentiremo ancora parlare.
Bosquets pure a Texas e Negrò
Nel lungo pomeriggio di Quart – combats terminati dopo le 17, ma complice il bel tempo in pochi hanno storto il naso – si è assistito a un po’ di tutto. La favola di Papillon, ma anche la “vendetta” di Texas. William Brillo, allevatore della montagna di Quart, può essere fiero della sua regina, arrivata fino al bosquet del secondo peso. Nell’ultimo atto di giornata a Brillo è tornata in mente una scena già vissuta, quella della finale del terzo peso dello scorso settembre a Valgrisenche. Lì Texas aveva perso, questa volta invece è andata diversamente. E il bosquet arriva dopo un successo meritato contro Vedette di Clelia Bich, decisamente non l’ultima arrivata. Vedette era stata quinta alla Regionale l’anno scorso, mentre nel 2018 – quando ancora faceva parte della stalla dei Bonin – alla Croix-Noire arrivò addirittura terza, sempre nel secondo peso. Regina navigata, anzi navigatissima, che conquista la sua quinta qualificazione e da spettacolo in semifinale contro un’altra “grande vecchia” del circuito, Bufera di Jean-Antoine Maquignaz. Ancora una volta sembra di stare in un film, magari di quelli un po’ retrò: Bufera alla Regionale ci va per la sesta volta. Gli anni passano anche per lei – e difficilmente bisserà i due terzi posti conquistati ad Aosta in passato – ma nel giorno di Pasquetta, sotto il sole cocente, si può anche sognare. Sognare come Biondina di Samuele Grimod, l’unica “nuova” in questo lotto da sogno delle qualificate di seconda categoria.
In terza categoria l’assenza di palmares pregressi è quasi una costante, e a Villefranche vale sia per la seconda classificata (Mora di Christian De Antoni) che per le terze (Tampy di Loris Pieiller, ennesimo Oscar per la fantasia dei nomi delle bovine; Moustique di Diego Chabod). Ma non per la prima: Negrò di Stefano Charrier – anche lui di Quart come Brillo, doppio bosquet per il comitato organizzatore – l’anno scorso aveva vinto a Cervinia e alla finale regionale si era inchinata solo in semifinale alla futura reina di terzo peso, Reinetta di Gildo Bonin. Negrò si conferma a casa sua, c’è da scommettere che a ottobre sarà guardata a vista da tanti allevatori.
Archiviata la Pasquetta, c’è da pensare alla Liberazione: quella dal nazifascismo, da celebrare sempre e comunque, e in parallelo quella dei combats, che prima del Covid voleva dire Issime o Challand-Saint-Victor. Siamo tornati alla normalità, in un qualche modo, e quindi lunedì 25 aprile si combatterà a Challand, o meglio nell’arena naturale del col d’Arlaz, a metà strada tra la Val d’Ayas e Montjovet.
I RISULTATI
Prima categoria (35 iscritte)
- Papillon di Claudio Berthod (Doues, 664 chili)
- Amour di Michele Bionaz (Brissogne, 650 chili)
- Chanel di Livio Pervier (Aosta, 690 chili)
- Furry dei fratelli Diémoz (Saint-Christophe, 670 chili)
Seconda categoria (57 iscritte)
- Texas di William Brillo (Quart, 570 chili)
- Vedette di Clelia Bich (Pontey, 556 chili)
- Biondina di Samuele Grimod (Aosta, 527 chili)
- Bufera di Jean-Antoine Maquignaz (Valtournenche, 564 chili)
Terza categoria (60 iscritte)
- Negrò di Stefano Charrier (Quart, 517 chili)
- Mora di Christian De Antoni (Quart, 506 chili)
- Tamy di Loris Pieiller (Nus, 520 chili)
- Moustique di Diego Chabod (Fénis, 508 chili)