Un uomo di sport, al plurale. In senso ampio, lato, un faro per tanti giovani e per tante generazioni. Lo sport valdostano piange Osvaldo Cardellina – qui ritratto nella foto di Roger Berthod -, storico insegnante di Educazione fisica, grande conoscitore della montagna, ma molto di più, come spiega – nel ricordarlo – Aldo Di Marco, uno dei pilastri della pallamano rossonera.
“Mi dispiace tantissimo – racconta –. È stato un pezzo della mia gioventù e un grande uomo. Tanti giovani sono passati tra le sue mani, li ha plasmati, quando faceva l’insegnante. Non è stato solo un insegnante di Educazione fisica ma anche un allenatore ed un grande direttore sportivo nel calcio, con l’Aosta, un allenatore e giocatore di pallamano grazie al quale fu vinta anche una Coppa Italia. Una persona molto importante per tanti valdostani”.
E proprio sulla pallamano si concentra il ricordo: “Oggi in Valle d’Aosta non esiste più, ma è stata una delle discipline più seguite, con due squadre: la maschile arrivata fino in serie B e la femminile che militava in serie A. È stato un bellissimo movimento, nel rapporto tra numeri di tesserati e abitanti eravamo i migliori d’Italia, questo grazie a Filippone e poi ad Osvaldo che ne ha raccolto il timone. Era davvero una bella persona”.
Nato il 26 giugno 1949 ad Aosta, Cardellina era stato colpito nei giorni scorsi da un’emorragia cerebrale, mentre era ricoverato all’ospedale “Parini”. Lascia la moglie Adele ed i figli Christian, Alessandro, Elisa e Roy.