Dopo due anni di maturità alternativa e qualche incertezza ministeriale, tesine e colloqui multidisciplinari sono oramai soltanto un lontano ricordo per gli oltre 800 alunni valdostani che stamane hanno varcato le porte dei propri licei e dei propri istituti tecnici per affrontare il temutissimo primo elaborato di lingua italiana. Tra le tracce ministeriali proposte e svelate stamane, mercoledì 22 giugno, poco prima dell’inizio delle sei fatidiche ore di prova, due analisi testuali di Giovanni Pascoli e Giovanni Verga, tre testi argomentativi su intolleranza, musicofilia e ambiente e due temi di attualità su clima e iperconnettività.
Raccontare il proprio talento
Sono circa le 13 quando i primi volti stanchi ma soddisfatti si affacciano all’uscita del Liceo Édouard Bérard di Aosta: tra di essi, il primo è quello di Speranza Lenzotti, allieva del linguistico con la passione per la musica e la voglia di inseguire una carriera storico-letteraria.
“Come accennatoci dai nostri insegnanti, le tracce non erano affatto complesse ma alcune di esse richiedevano un cospicuo investimento di tempo per una corretta e completa comprensione, ciò che mi ha portata a scegliere di lanciarmi nel testo argomentativo sulla teoria del coinvolgimento musicale totale elaborata da Oliver Sacks – ha spiegato la ragazza, strumentista da molti anni desiderosa di cimentarsi in una trattazione tematica che potesse essere al contempo attuale e leggera oltre che ben sviluppata -. Il percorso di questo quinquennio ha saputo prepararmi al meglio a superare questo esame anche e soprattutto grazie allo studio della filosofia, che mi ha aiutata a saper ragionare su qualsiasi soggetto e ad argomentare in modo efficace e profondo, riuscendo a prendere coscienza dei miei stessi cambiamenti emotivi e della mia stessa crescita personale rispetto a cinque anni fa”.
Anche la collega Giulia Palmis, serena anche se lievemente provata dalle sei ore di scrittura, ha optato per la cosiddetta tipologia B2 proprio in virtù di una predilezione per il canto corale lunga otto anni: “Pur essendo Verga il mio autore italiano preferito, la novella della traccia non soltanto mi era sconosciuta ma rappresentava anche uno dei suoi primi lavori prima dell’approdo a uno stile verista completamente differente rispetto a quello dei suoi primi esordi”.
Organizzare il proprio lavoro
Nonostante la tentazione di seguire l’istinto e lasciare che fosse la propria penna a guidarli nella stesura, gli studenti valdostani sono parsi propensi a seguire le direttive e i consigli dati loro dai docenti nel corso dell’anno appena passato, applicando le medesime metodologie di analisi utilizzate in classe e abbozzando scalette per sequenziare al meglio il contenuto del proprio testo.
“Ho impiegato molto tempo per la scelta iniziale, salvo poi fiondarmi sul testo di Liliana Segre affrontando un argomento nel quale mi rispecchio molto e che avevo piacere di trattare con la naturalezza di un metodo già assunto grazie alle spiegazioni dei miei insegnanti e alle simulazioni svolte prima della maturità” ha raccontato Filippo Sandri, accompagnato dalla collega di liceo classico Giada Kratter, che ha aggiunto: “Grazie alla grande e solida preparazione annuale che abbiamo alle spalle, la prima prova non ci spaventava affatto, ma lo stesso non si può dire per la prova di latino con versione e domande di letteratura e per il più ansiogeno orale nel quale confluiscono tutte le materie apprese nel quinquennio”.
Davanti alla sede di Via dei Cappuccini, ad Aosta, vi era anche qualche allievo del liceo musicale, tra cui Leandro Martinet, che ha osservato: “La tipologia B era di gran lunga la più accessibile non soltanto perché facilitata da domande di comprensione già date ma perché incentrata su soggetti di rilevante contemporaneità e di particolare interesse soprattutto per le nuove generazioni nonché già ampiamente anticipati e analizzati durante le lezioni”.
Estate e futuro
Dopo il primo rodaggio della prima prova scritta, domani, giovedì 23 giugno, sarà il turno della seconda prova scritta di indirizzo, mentre venerdì 24 giugno vedrà i giovani valdostani alle prese con la terza prova scritta di francese ed Esabac; si passerà poi alla prova orale che non si concluderà prima della fine del mese: tra gli alunni dell’Istituto Manzetti c’è chi pensa soltanto alle agognate e meritate vacanze e chi invece ha già chiara in mente la strada da intraprendere al termine dell’estate in bilico tra propensione per date materie e possibili sbocchi lavorativi futuri.
Francesco Bechini si dice “ancora indeciso tra un percorso nella più basilare informatica o nella più ostica ingegneria informatica ma comunque sicuro di voler intraprendere gli studi universitari perché convinto che nel mondo della programmazione e dei software che vedo come la mia carriera futura sia necessaria una preparazione superiore a quella della sola scuola secondaria”.
Di tutt’altro avviso, invece, il compagno di classe Niccolò Cremonese, che, “dopo qualche meritatissimo mese di riposo estivo che non ho ancora idea di come trascorrere, in autunno credo mi iscriverò alcuni corsi di formazione in informatica che non ritengo di certo inferiori o meno utili rispetto a una realtà universitaria che non fa proprio per me”.