Giuseppe Edoardo Addario, giovane valdostano di Saint-Marcel classe 1998, studente di Ingegneria Spaziale presso Politecnico di Milano, si è aggiudicato insieme al suo team il premio Best Prototype Demonstration nelle finali del concorso 2022 Revolutionary Aerospace Systems Concepts – Academic Linkage (RASC-AL) promosso dalla NASA.
L’agenzia governativa statunitense ha indetto una selezione di squadre, ciascuna composta da studenti universitari, per raccogliere proposte progettuali finalizzate all’esplorazione della Luna e di Marte. La ricerca “Mars Water-Based ISRU Architecture Theme”, affrontata da Giuseppe e il suo team, ha riguardato proprio il pianeta rosso e, più specificatamente, la progettazione di un sistema per la produzione di propellente utilizzando le risorse reperibili in loco. “Abbiamo creato un prototipo virtuale che, attraverso sofisticati visori e sensori, ha permesso ai membri valutatori di vedere tutti i dettagli del processo come, ad esempio, l’estrazione del ghiaccio del sottosuolo del pianeta”.
Durante la competizione, il team composto da 28 studenti provenienti dal Politecnico di Milano e dall’Università Embry-Riddle Aeronautical della Florida, ha potuto beneficiare della supervisione del dottor Davide Conte (Embry-Riddle Aeronautical University), della professoressa Claudia Ehringer Lucas (Embry-Riddle Aeronautical University) e della dottoressa Michèle Lavagna (Politecnico di Milano).
Ad occuparsi della creazione e programmazione del software del prototipo virtuale dimostrativo, che si è aggiudicato il premio finale, è stato proprio il giovane valdostano Giuseppe Edoardo Addario, insieme al collega Pasquale Castellano. Al termine della presentazione, tenutasi a Cocoa Beach in Florida, la professoressa Claudia Ehringer Lucas ha dichiarato: “È stato fantastico, i giudici sono stati in grado di “vivere” davvero Marte”.
“Sono state un’opportunità e un’esperienza straordinarie – ha raccontato Addario – ho potuto lavorare e confrontarmi con tanti studenti provenienti da diversi paesi: oltre ai colleghi statunitensi, il mio team leader era un ragazzo greco e un componente del gruppo si trovava a Singapore. Le riunioni si svolgevano su Teams, ma il problema principale è stato conciliare i diversi fusi orari che, spesso, ci hanno costretti a lavorare di notte. Mi riempie d’orgoglio l’essere riuscito, oltre a vincere il premio per il lavoro che ho svolto in prima persona, l’aver fatto parte dell’unico team europeo selezionato”.
Questa esperienza ha cambiato le prospettive future di Giuseppe: “fino ad oggi ho sempre pensato di continuare nel mondo accademico, magari con un dottorato. Dopo essere tornato dagli Stati Uniti, grazie al confronto con gli altri studenti, gli imprenditori presenti e i funzionari delle agenzie governative, mi sono reso conto delle ulteriori enormi opportunità che ci sono in questo ambito. Dopo la tesi vorrei trovare subito un lavoro in Europa nel settore spazio: il mio sogno nel cassetto è portare l’uomo su Marte e lavorerò sodo per questo. Pensando più a lungo termine, sicuramente gli USA sono il luogo a cui aspira ogni persona che condivide i miei progetti: mi auguro che, maturando la giusta esperienza, ciò possa accadere in futuro”.
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CONTINUIAMO A LASCIARE ANDARE VIA I NOSTRI MIGLIORI CERVELLI…