Greta Minelli e il suo Dottorato in Acustica per cambiare le normative sulle aule scolastiche

La ventinovenne di Aosta ha discusso la sua tesi di Dottorato in Management, Production and Design presso il Politecnico di Torino a metà giugno, ricevendo la lode. L’obiettivo della ricerca: cambiare i parametri acustici da utilizzare nelle aule scolastiche.
Greta e Osvaldo Manichino Head and Torso Simulator HATS della Bruel Kjaer per effettuare misurazioni acustiche binaurali
Cultura

Ha voluto conciliare due passioni, quella per il violino, preso in mano a 6 anni, e per l’architettura, scoperta all’università dopo gli studi al Liceo classico di Aosta. La scelta di Greta Minelli non poteva che ricadere sul corso di Acustica degli ambienti della professoressa Alessandra Astolfi, che l’ha seguita durante tutto il suo percorso accademico nel dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Fino alla tesi di Dottorato con cui lo scorso giugno ha ottenuto la lode, esponendo la sua ricerca sull’acustica delle aule scolastiche.

“Fino agli otto anni di età la plasticità del cervello è ancora molto alta”, spiega Greta, “ed è quindi fondamentale l’ambiente in cui i bambini sono immersi per la maggior parte del loro tempo, perché influenza tutto il loro sviluppo, dall’apprendimento e dalla comprensione dei contenuti, al loro stato emotivo e sociale e al loro comportamento, fino alla loro formazione, in termini di abbandono o di successo scolastico”. L’obiettivo principale della ricerca di Greta è quindi quello di incoraggiare l’adozione di determinati parametri nella caratterizzazione di un ambiente chiuso, privilegiando il parametro della chiarezza anziché il tempo di riverberazione, solitamente utilizzato dai professionisti. 

Per ottenere queste conclusioni Greta è partita dai bambini, interrogandoli sul loro benessere acustico e sul loro apprendimento attraverso dei questionari somministrati in 29 classi di prima elementare di Torino, per un totale di 550 bambini dai 6 ai 7 anni di età. Nel cluster di eccellenza Hearing4All della Carl von Ossietzky Universität di Oldenburg, con cui ha collaborato per la sua ricerca fino allo scoppio della Pandemia, Greta si è inoltre potuta confrontare con professionisti e ricercatori di un settore diverso dal suo. “La mia collaborazione doveva fornire gli strumenti per calare l’essere umano nell’ambiente. Nel centro di ricerca infatti lavorano medici fisici che studiano i meccanismi uditivi con lo scopo di sviluppare apparecchi per l’udito, il cui miglioramento è determinato anche dall’ambiente in cui sono utilizzati”. 

Le applicazioni pratiche degli studi acustici sono molte e si sono rivelate particolarmente utili nei periodi di maggiore recrudescenza della pandemia. “Durante il covid abbiamo fatto degli studi per trasformare ambienti come le palestre in luoghi idonei all’insegnamento, per ovviare al problema del distanziamento”, spiega Greta, che ha anche studiato per qualche mese come controllare la propagazione del suono nell’ambiente esterno per un importante festival di musica elettronica. Gli esiti del suo PhD, invece, potranno essere applicati non solo nelle aule scolastiche, ma in tutti gli ambienti chiusi dove il parlato ha un’importanza fondamentale, dalle aule universitarie, alle palestre e alle biblioteche.

Ora Greta si sta già interessando ad altri studi, quelli di Psicologia sperimentale di Charles Spence, professore all’Università di Oxford, che indaga le reazioni delle persone a determinati suoni. Il suono del cibo influenzerebbe infatti l’esperienza del mangiare e così via per tutti i suoni che ci circondano. Un campo di studi molto affascinante per Greta, che nel 2015 si è diplomata in Violino al Conservatoire de la Vallée d’Aoste e anche nella sua carriera universitaria ha dedicato al suono tutto il suo interesse.

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