La vita di un uomo di genio e la vicenda industriale e sociale, politica e culturale, dell’Italia tra la fine dell’Ottocento e il boom economico sono le coordinate esplorate da “AO. Adriano Olivetti un italiano del Novecento”, il libro del giornalista e saggista Paolo Bricco in libreria per i tipi di Rizzoli. L’opera sarà presentata domani, giovedì 18 agosto, alle 17.30 alla biblioteca di Gressoney.-Saint-Jean.
L’introduzione dell’incontro è affidata al docente universitario Massimo Ferrari. Oltre all’autore interverrà anche Bruno Lamborghini, già capo dell’ufficio studi Olivetti ed ex presidente dell’archivio storico dedicato all’imprenditore eporediese. Il volume dell’inviato speciale del “Sole 24ore” guarda, anzitutto, alla “storia di un’utopia”, quella di una società che – prendendo a prestito le parole di Olivetti all’inaugurazione della fabbrica di Pozzuoli – “crede soprattutto nell’uomo, nella sua fiamma divina, nella sua possibilità di elevazione e di riscatto”.
Concetti dai quali si parte per mettere in luce le condizioni di lavoro assicurate ai dipendenti, tutt’ora senza paragoni, e la ricerca attiva di una bellezza che coinvolge la meccanica e il design, l’architettura delle fabbriche e l’estetica dei negozi sparsi nel mondo. Il libro di Bricco non è tuttavia un’agiografia e di Adriano Olivetti mostra anche le contraddizioni, i conflitti e le generose incompiutezze, come i legami profondi e tormentati con i familiari, le due moglie e le donne amate, oltre ad aspetti come il complesso percorso dal socialismo di famiglia degli anni venti all’adesione teorica al corporativismo e al suo concreto inserimento nella società fascista degli anni trenta.
In filigrana, sempre “quella strana joie de vivre che caratterizza la vita di Adriano e di quanti saranno con lui e intorno a lui”. Il volume arricchisce la serie di lavori di Bricco dedicati alla storia contemporanea ed economica. Tra i suoi lavori precedenti “Olivetti prima e dopo Adriano” (L’Ancora del Mediterraneo, 2005), “Marchionne lo straniero” (Rizzoli, 2018) e “Cassa Depositi e prestiti” (Il Mulino, 2020).