Non risulta per ora esaustiva, rispetto alle cause della morte, l’autopsia svolta sul cadavere del medico Andrea Calcaterra, 51 anni di Trecate (Novara), trovato senza vita lunedì scorso, 5 dicembre, in un dirupo nei boschi di Arnad, dopo che non si avevano sue notizie dallo scorso 15 novembre. Dai primi riscontri anticipati alla Procura, che aveva affidato l’esame al medico legale Serena Curti, è possibile escludere atti di altre persone nei confronti dell’uomo.
Molteplici segni riscontrati sul corpo appaiono poi attribuibili ad una caduta, ma rimane da acclarare se il decesso sia sopraggiunto a causa delle lesioni riportate, oppure in un momento successivo, magari per ipotermia. Occorrerà attendere la relazione completa dell’autopsia anche per stabilire a quando risalga esattamente la morte.
Per completare l’insieme d’informazioni necessarie a pronunciarsi sulle ragioni del decesso sarà inoltre svolto l’esame tossicologico, così da individuare eventuali tracce di farmaci o altre sostanze alteranti. Un’ipotesi avanzata al momento del ritrovamento del cadavere era che il medico potesse essersi tolto la vita. I primi elementi forniti dall’esame autoptico non permettono però di scartare che Calcaterra sia morto accidentalmente, dopo essere scivolato mentre camminava nei boschi.
Il corpo era stato ritrovato, all’inizio di questa settimana, dopo che un cittadino aveva segnalato al 112 l’auto del medico, una Volkswagen Tiguan, facendo scattare il piano di ricerca persona scomparsa. Coordinate dai Vigili del fuoco, le operazioni avevano visto la partecipazione del Corpo forestale valdostano, del Soccorso Alpino Valdostano e dei Carabinieri.
Il mezzo risultava chiuso e, all’interno, tutto appariva in ordine. La salma non era distante. Nel giorno cui risalivano le sue ultime tracce, Calcaterra, scomparso nella zona di Biella, risultava essere uscito al casello dell’A5 di Verrès, poi non si erano più avute sue notizie (il suo telefono cellulare era spento). Era collaboratore, e dirigente medico in radiodiagnostica, di strutture sanitarie nel biellese e a Novara.