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Una marea di gente a Donnas per il ritorno della Fiera Sant’Orso

L'appuntamento si è aperto venerdì 13 gennaio con la tradizionale Veillà: venti cantine hanno  ospitato nel vecchio borgo gli oltre 1500 visitatori. Oltre 10mila le presenze stimate invece domenica.
Società

 

“Dopo due anni finalmente siamo tornati alla data originaria e il tempo per fortuna ci ha accompagnato. Come abbiamo visto alla Veillà e alla fiaccolata, la gente ha bisogno di socializzare e grazie ad essa il vecchio borgo ha preso vita. La fiera è un’ottima opportunità per la promozione del paese di Donnas”. Così il sindaco di Donnas Amedeo Follioley commenta con soddisfazione il ritorno della Foire, dopo due anni di stop causa Pandemia. “La gente è arrivata, il flusso è stato costante fin dalla mattina. Anche venerdì e sabato è andata molto bene, siamo tutti contenti” gli fa eco il presidente del Comitato della Foire de Saint-Ours di Donnas Graziano Comola. Secondo le stime sono state superate le 10mila presenze.

L’appuntamento si è aperto venerdì 13 gennaio con la tradizionale Veillà: venti cantine hanno  ospitato nel vecchio borgo gli oltre 1500 visitatori, pronti a scoprire gli antichi mestieri e sapori del paese con l’allegro sottofondo della Banda musicale di Donnas, dei cori Mont Rose e Viva voce, i Giust – Carema Street Band e Saint-Cecile-Summer.

Il giorno seguente, sabato 14, alle ore 17.30 presso il Museo della Vite e del Vino l’autrice Elena Erlicher ha presentato il libro “Donnas i vini della Valle d’Aosta tra signorie alpine e dominio Sabaudo”. In seguito, è stato possibile degustare i vini delle Caves Coopératives di Donnas e dell’Azienda agricola Piantagrossa. Alle ore 19.30, la Banda Musicale di Donnas ha accompagnato la tradizionale fiaccolata nel borgo e la serata è proseguita con la Santa Messa nella Cappella di Sant’Orso. Infine, il concerto della mini Banda di Donnas, diretta dal giovane maestro Marco Ozel Ballot, ha allietato gli spettatori riuniti nel padiglione vicino a Palazzo Enrielli.

Domenica l’appuntamento clou, la fiera vera e propria, con 350 artigiani che hanno installato i loro banchi in una mattinata dal clima straordinariamente mite.

“La gente, anche di fuori, è interessata. Io, più che alle vendite, sto attento ai complimenti, che sono numerosi” raccontava l’artigiano Davide Dalle di Donnas. “Espongo i miei lavori qui a Donnas da molti anni e sono felice, dopo le due scorse edizioni, di riconoscere di nuovo la fiera a cui sono abituato” dichiarava Elio Michele Suquet di Saint-Vincent. Anche Alessia Baiardi di Aosta, si univa alle constatazioni sull’ottima affluenza: “E’ un’edizione frequentata, sicuramente anche grazie al bel clima, che ha stupito tutti quanti”. Oltre all’esposizione dei lavori degli artigiani del legno, in collaborazione con la Coldiretti Valle d’Aosta è stato allestito un mercato di campagna amica dei prodotti tipici, denominato “Dounah in Tabia”. La biblioteca ha ospitato la mostra etnografica “Gli animali – Lé Beuhquie”, dedicata agli animali delle nostre case, sia quelli allevati sia quelli stanziati intorno all’abitato. “Abbiamo chiesto agli abitanti del paese di portarci il materiale che avevano a casa, foto di famiglia e di momenti particolari, e ci hanno risposto positivamente in molti con entusiasmo” dice la bibliotecaria Mariarosa Vivaldo. “L’obiettivo è raccogliere materiale del nostro territorio per poi riversarlo nell’archivio storico, per questo tutte le didascalie delle foto sono state tradotte in patois”.

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