L’essenziale è invisibile agli occhi, ma è fondamentale che le amministrazioni sappiano applicarlo al cerimoniale e ai protocolli durante gli incontri e le occasioni ufficiali. A sottolinearlo, ora, anche un libro, scritto dalla mano di chi del cerimoniale ne ha fatto non solo una professione, ma una vera e propria missione: Anna Fosson, ex dirigente della struttura regionale per la comunicazione istituzionale e del cerimoniale, che, da poco in pensione, non ha perso l’entusiasmo per questo difficile e complesso lavoro fatto di gesti e regole, spesso non scritte. L’Essentiel, il suo primo libro, punta proprio all’essenziale, a quell’arte del cerimoniale che non può essere ignorata perché centrale nel mondo istituzionale.
Dopo anni passati a gestire la struttura interna alla Regione che si occupa del cerimoniale, Anna Fosson ha deciso di dedicarsi alla formazione delle nuove generazioni e degli amministratori locali e per farlo ha deciso di mettere nero su bianco non solo la sua professionalità, ma un compendio di ciò che ruota intorno a questo affascinante mondo, partendo dalla sua esperienza e da come il percorso professionale e di vita l’ha portata a diventare cerimonialista: “Ho iniziato come interprete all’Assessorato del turismo, collaborando all’organizzazione di grandi eventi sportivi. Senza saperlo, mi stavo già avvicinando al Cerimoniale sportivo: Coppa del Mondo di sci a Courmayeur, Coppa del Mondo e campionati di Bob a Cervinia, Coppa del Mondo di fondo, eventi che prevedevano sfilate degli atleti, premiazioni con esecuzione degli inni. Poi andai all’Assessorato istruzione e cultura, occupandomi per lo più dell’organizzazione di eventi culturali e di cooperazione transfrontaliera. Nel 1993 arrivai alla Presidenza della Regione, per un breve periodo all’Ufficio stampa, poi all’Ufficio relazioni esterne, fino a quando, nel 1998, fu istituito l’Ufficio del cerimoniale. Il Dipartimento del Cerimoniale di Stato, guidato dal Cons. Sgrelli, punto di riferimento ancor oggi di tutti i cerimonialisti, sosteneva già allora l’importanza dell’istituzione di tali Uffici nelle Regioni per uniformare le regole del cerimoniale, in modo da avere comportamenti formali adeguati in tutta Italia. Il lavoro di chi si occupa di Cerimoniale resta purtroppo ancora “dietro le quinte”. La parola stessa, Cerimoniale, viene vista spesso come qualcosa di superfluo, obsoleto, ma non vi è niente di più sbagliato”.
La centralità del cerimoniale e delle regole a cui bisogna attenersi nel seguirlo è solo uno degli aspetti più sconosciuti di questo mondo e il libro L’Essentiel punta a far capire l’importanza della forma che non sempre deve annullarsi in favore della sostanza, poiché se la sostanza viene valorizzata è spesso merito di come viene applicata la forma: “Il titolo, L’Essentiel, è stata la scelta più difficile; chi rappresenta o lavora nell’Ente pubblico, con mille problemi da risolvere non ha tempo di approfondire temi complessi che regolano la vita di rappresentanza istituzionale. Dovevo rendere l’idea dell’immediatezza delle decisioni da prendere e della facilità di comprensione, attraverso immagini semplici e chiare, grazie al bravissimo grafico Pier Francesco Grizi, e scegliendo solo argomenti e situazioni di fronte alle quali un Comune si può trovare: come si espongono le bandiere, da chi va indossata la fascia Tricolore e in quali occasioni, come accogliere un’Autorità, come organizzare gli eventi e come partecipare alle commemorazioni, quale abbigliamento indossare, come scrivere una lettera formale”.
L’obiettivo del libro della Fosson è quello di facilitare quindi l’applicazione del cerimoniale nelle piccole realtà valdostane, di far conoscere agli amministratori questa realtà delicata e cruciale e anche di “riuscire a raccogliere fondi per i giovani che lavorano negli enti locali, ma non hanno la possibilità economica di seguire dei Master in Cerimoniale. Per anni il Cerimoniale è rimasto nelle segrete stanze. Ora bisogna aprire ai giovani ed aiutarli a formarsi adeguatamente” – precisa Anna, che, per questo libro, ha lavorato a stretto contatto e in sinergia anche con i sindaci dei territori locali con i quali “per anni ho avuto l’onore di collaborare e con i quali c’è sempre stato uno scambio reciproco di conoscenze e di esperienze. Ho iniziato a raccogliere le loro richieste di chiarimenti, talvolta davo loro suggerimenti, che poi ho ripreso nella scrittura del testo”.
In un mondo che cambia rapidamente e nei quali i social acquistano sempre più centralità di racconto e di rappresentazione, Anna è certa che il cerimoniale avrà sempre un ruolo fondamentale nella gestione delle questioni istituzionali: “I social restituiscono al pubblico immagini di eventi istituzionali in itinere. Questo può essere un vantaggio per sensibilizzare al massimo la gente e renderla partecipe di messaggi che la politica, attraverso essi, vuol fornire. Grave è quando, proprio per la tipologia dello strumento utilizzato che non dà spazio ad approfondimenti, si cercano di interpretare certi passaggi, senza conoscere le regole del cerimoniale o semplicemente le scelte che si sono dovute effettuare all’ultimo minuto. A me successe di veder arrivare un’autorità a cerimonia già iniziata. Subito le andai incontro per cercare di assegnarle il posto in prima fila, la personalità si scusò e mi disse che preferiva stare più defilata e così la sistemai in terza fila. Un fotografo riprese il posizionamento errato e lo mise su un canale social. Fui abbastanza veloce da intercettare il post e da rispondere in modo “soft”, ma lasciando intendere che se era lì un motivo c’era. Con questo voglio dire che noi dobbiamo sempre stare attenti e monitorare eventuali distorsioni che possano recare danno alla nostra Istituzione ed al nostro lavoro”.
Dopo una vita trascorsa a cercare il modo migliore per integrare la forma alla sostanza, ora per Anna è il momento di trasmettere il sapere e formare una nuova generazione di cerimonialisti, non solo valdostani, ma anche fuori dai confini regionali (questa la speranza dell’autrice), che avranno finalmente a disposizione un libro da cui attingere risposte a domande non sempre semplici e immediate, ma che possono essere certi essere risposte esatte, soprattutto perché date da chi negli anni ha accolto personalità del calibro dell’allora neoeletto Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac (il quale, non avendo ancora incontrato il suo omologo italiano, venne in forma privata, per motivi di protocollo in Valle d’Aosta n.d.r), San Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI, e i Presidenti della Repubblica Ciampi e Napolitano. Il desiderio dell’autrice è anche di vedere finalmente riconosciuta la qualifica dei cerimonialisti: “Nel 2008 avevamo depositato una richiesta presso il Cinsedo (Conferenza delle Regioni e delle Province autonome n.d.r.), per sensibilizzare la politica in tal senso. Mi piacerebbe venisse ripreso il discorso per garantire un futuro a che si occupa di questa materia, con dedizione e professionalità, e senza orari”.
Il libro L’Essentiel verrà presentato venerdì 31 marzo, alle 17 30, alla Libreria Brivio, ad Aosta e in occasione dell’esposizione Maison Loisir lunedì 1 maggio alle 17. Inoltre l’autrice sarà presente per il firmacopie al Salone del Libro di Torino, sabato 20 maggio.