Le elezioni si avvicinano, ed è tempo di rimettere in moto il gioco strategico delle alleanze e delle coalizioni. Renouveau Valdôtain ci prova andando a congresso, e sollecitando la nascita di un nuovo soggetto politico che coinvolga anche Vda Vive, Verdi, alcune parti dell'ex Galletto e in generale chiunque si riconosca nel progetto.
Lingua "ufficiale" dell'assemblea degli iscritti, il francese, decisione che mette in risalto una determinata presa di posizione riguardo ai temi dell'autonomia e della tradizione. Il congresso di Renouveau si è aperto con le note sospese tra amarezza e speranza del coordinatore Franco Vallet, che ha letto un rapporto che sintetizza l'azione portata avanti in questi anni dal partito, e lancia la sfida di un futuro condiviso con altri soggetti. Il partito, in questi anni, si legge nel rapporto, non ha potuto contare su una folla di gente accorsa in suo sostegno. "Poche delle numerose persone che hanno condiviso l'utilità della nostra azione – ha affermato Vallet – hanno fatto seguire alle parole i fatti, implicandosi in prima persona". Una passività forse motivata – è l'ipotesi del coordinatore – dal disinteresse verso la politica, dal timore di esporsi, dall'isolamento che colpisce "chi canta fuori dal coro" e da un certo immobilismo tipicamente valdostano, figlio di un benessere diffuso e anestetizzante.
Comunque, tirate le somme, ricordati i parziali successi delle elezioni politiche del 2008 e delle elezioni europee del 2009, e lodata l'opera dei consiglieri regionali in forza al partito, Vallet ha confermato la fiducia nella costituzione di una futura alleanza, di matrice autonomista, progressista ed ecologista. In attesa di tenere a battesimo il nuovo movimento, il prossimo 27 febbraio, è già stato suggerito il nome: Alpe (Autonomie, Liberté, Participation, Écologie). Le varie anime del movimento in via di costituzione si riuniranno sotto il simbolo del gallo, che incarna ormai l'animale totem di tutta una parte dell'attuale opposizione. Si tratta, a detta degli ideatori, di un segnale di continuità, in grado di evocare allo stesso modo la figura di Carlo Perrin e l'idea di unione attorno a un progetto condiviso.
L'obiettivo, si dichiara nel documento congressuale, resta quello di rappresentare un punto di riferimento per i valdostani stufi "di un sistema di governo fondato sul clientelismo, l'intimidazione, i richiami all'ordine per i non-allineati, il controllo di ogni settore della vita pubblica la difesa dei privilegi e il primato dell'appartenenza sulla competenza". Data lettura del documento, l'assemblea è proseguita a porte chiuse. In serata il congresso ha annunciato di avere dato mandato al gruppo di coordinazione e al gruppo esecutivo di mettere in opera le azioni indispensabili in vista dell'effettiva costituzione di Alpe.