Nell’anno in cui, dopo lunghi periodi di restrizioni e interruzioni pandemiche, gli studenti valdostani potrebbero tornare a viaggiare, si trovano invece a dover fare i conti con rinvii e cancellazioni delle già programmate gite scolastiche. A causa dei rincari di mezzi di trasporto e strutture ricettive nonché delle crescenti difficoltà nel reperire autobus disponibili per gli spostamenti, alcune scuole sono state costrette ad annullare alcune delle proprie iniziative. Altre, tuttavia, hanno cercato di adottare strategie di prenotazione e gestione delle proprie risorse economiche interne per garantire ai propri allievi soggiorni di istruzione soddisfacenti.
Milano mancata
Le prime problematiche per gli allievi delle scuole valdostane sono emerse in occasione della XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie dello scorso 21 marzo. In quell’occasione, né l’Istituto Manzetti né le scuole medie Éugène Martinet ed Émile Lexert di Aosta hanno potuto prendere parte alla parata attraverso le vie centrali di Milano; nonostante il merito, nemmeno i coetanei delle secondarie di primo grado di Saint-Vincent e Pont-Saint-Martin hanno avuto modo di godere della giornata fuori sede proprio a causa di problematiche legate al noleggio dei mezzi di trasporto.
Il problema autobus
Il Liceo delle scienze umane e scientifico Regina Maria Adelaide di Aosta ha quest’anno ripreso a svolgere le consuete gite scolastiche, sia su più giorni nelle classi quinte, sia su di un solo giorno nelle altre classi.
“Certo, i costi sono sicuramente lievitati ma come istituzione siamo in grado di non far pagare le famiglie sino alla quarta poiché tutte le spese sono comprese nel contributo di 40 euro versato all’inizio dell’anno – racconta il dirigente Francesco Fazari -. Anche per le quinte il prezzo del soggiorno, 350 euro per 5 giorni, non è stato alto rispetto al servizio offerto”.
Nonostante la buona partecipazione riscontrata da parte degli alunni, in favore dei quali vi è anche la possibilità di essere dispensati dal versamento necessario in caso di Isee basso, non sono mancate nemmeno nel liceo aostano problematiche relative ai mezzi di trasporto.
“Spesse volte le aziende non rispondono ai bandi per via della mancanza di personale, obbligandoci ad annullare alcune delle visite di istruzione già calendarizzate – prosegue Fazari facendo particolare riferimento alla scuola secondaria di secondo grado di Nus -. Ora stiamo cercando di capire se, con un cambio di destinazione, riusciremo a garantire ai ragazzi un’uscita di approfondimento delle nozioni affrontate in classe, ma anche di apertura e confronto reciproco”.
Prenotazioni per tempo e spostamenti sul territorio
Siccome molte delle visite di istruzione degli anni passati alla San Francesco sono poi saltate a causa del Covid-19, in controtendenza rispetto ad altre istituzioni scolastiche valdostane quella aostana ha potuto quest’anno abbattere le spese di viaggio domandate ai genitori dei suoi frequentanti.
“Permangono ovviamente alcune difficoltà nel prenotare gli autobus perché nostro malgrado tutte le scuole tendono a muoversi nello stesso periodo – osserva il dirigente Francesco Lo Baido -. Fortunatamente, siamo riusciti a muoverci per tempo nel compilare e inviare i relativi bandi e non abbiamo subito disagi”.
Anche se molte delle gite dell’istituzione scolastica Valdigne Mont Blanc di Morgex non verranno effettuate che tra aprile e maggio, la dirigente Mikaela Bois ammette di non aver riscontrato particolari difficoltà nella loro organizzazione.
“La partecipazione da parte di bambini e ragazzi è sempre stata buona e, almeno per quest’anno, nessuno di loro ha disdetto – il suo commento -. Fermo restando l’aumento della spesa a carico delle famiglie, molti spostamenti soprattutto tra infanzia e primaria sono stati fatti utilizzando lo scuolabus o l’autobus di linea direttamente sul territorio e dunque senza intoppi”.
L’ottica del risparmio
Le classi quinte dell’Istituto tecnico e professionale regionale Corrado Gex di Aosta hanno già potuto svolgere la propria uscita didattica a Praga e Strasburgo lungo la prima settimana di febbraio, viaggiando in pullman sino al campo di concentramento di Terezin e visitando in ultimo il Parlamento europeo.
“Come già anche l’anno passato, abbiamo tentato di stabilire un forte legame con il nostro programma, riuscendo a coinvolgere un totale di 114 alunni, con la sola esclusione di 22 ragazzi, per larga parte sciatori agonisti impegnati con le gare stagionali – spiega la dirigente Patrizia Bongiovanni -. Nella nostra istituzione il Consiglio di istituto contribuisce alla spesa assieme ai genitori, ma quest’anno abbiamo ottimizzato al massimo trasporti e costi vari restando su cifre che tutti potessero permettersi e dando aiuto aggiuntivo alle fasce di Isee più basse”.
Anche le classi terze e le classi quarte hanno potuto beneficiare di un periodo di soggiorno formativo grazie ai programmi orizzontali di Pcto ciascuno dedicato a una specifico indirizzo.
“Per esempio le sezioni dei servizi per assistenza sanitaria fanno tappa all’istituto per ciechi di Milano o al Cottolengo di Torino, mentre quelle del turistico salgono a Gressoney a visitare sia il museo Walser sia un albergo locale per poterne vedere il funzionamento – continua Bongiovanni -. Si tratta per i ragazzi non soltanto di un punto fondamentale del loro percorso di istruzione bensì anche di un momento di svago e socializzazione”.
L’incertezza dei prossimi anni
Restano disguidi legati a pernottamenti e trasporti anche nel Liceo scientifico e linguistico Édouard Bérard di Aosta, dove nonostante tutto gli studenti sono stati in grado di portare a termine tutte le gite in calendario.
“Purtroppo non è semplice perché, essendo scuole e non agenzie di viaggio, dobbiamo seguire procedure specifiche tra bandi e preventivi e forse nei prossimi anni dovremmo dare un taglio a questo tipo di iniziativa – constata la dirigente Barbara Buscaglione -. I rincari, la scarsa disponibilità di autobus e strutture pronte ad accogliere i ragazzi e la necessità di adeguarsi a limiti di spesa sostenibili dalle famiglie non hanno impedito la partecipazione dei ragazzi, desiderosi di svago dopo i due anni di stop forzato”.