“Qualsiasi disparità retributiva legata all’anzianità di servizio tra docenti a tempo determinato e indeterminato” è illegittima. Così la Corte di Cassazione nel riconoscere il diritto dei precari della scuola agli scatti di anzianità. Il ricorso era stato promosso da un’insegnante precaria, patrocinato dallo Snals Confsal in collaborazione con l’avvocata Maria Immacolata Amoroso del Foro di Roma.
La prima sentenza del giudice del lavoro di Aosta risale al febbraio 2020, l’appello al maggio 2021. “In tutti e tre i gradi di giudizio – spiega il sindacato – le sentenze hanno visto regolarmente soccombere la Regione Valle d’Aosta e l’ultima pronuncia dei giudici garantisce pertanto in via definitiva alla docente interessata il pieno, legittimo e indiscusso diritto al riconoscimento delle differenze retributive, in ragione della progressione legata all’anzianità di servizio, anche per tutto il periodo a tempo determinato”.
Secondo lo Snals “la Regione ha deliberatamente e ostinatamente deciso di affrontare i tre gradi di giudizio, consapevole della pressoché certa soccombenza e dei rischi a questa connessi”. Per resistere alla richiesta di un adeguamento di stipendio di 1.900 euro, la Regione Valle d’Aosta ha speso almeno 10.000 euro in giudizio. “In pratica – prosegue il sindacato – la Regione ha preferito spendere inutilmente cinque volte la cifra richiesta”. La Regione dovrà adeguare la retribuzione della lavoratrice a tempo determinato in base agli anni di servizio prestati.
Tra primo e secondo grado sono in attesa del giudizio definitivo altri 50 docenti precari per il solo Snals, oltre a quelle di insegnanti assistiti da altre sigle sindacali.
Una risposta
Sono diciotto anni di supplenza come devo fare