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Come scegliere le prese industriali giuste per la tua azienda

Le prese industriali sono regolate dagli stessi meccanismi che caratterizzano le prese civili e domestiche. Allo stesso tempo, presentano alcune peculiarità.
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Scegliere una presa industriale significa tenere conto di svariati parametri e porre le basi per uno svolgimento ordinato e sicuro delle attività produttive. D’altronde, le prese industriali sono sottoposte a carichi importanti e spesso operano in condizioni ambientali difficili.

Ne parliamo qui, fornendo una panoramica delle peculiarità delle prese industriali e fornendo qualche consiglio per scegliere quelle più adatte alla propria attività, dalla presa industriale 220v a muro alle prese mobili a bassa tensione. 

Prese industriali, una questione da non sottovalutare

Le prese industriali sono regolate dagli stessi meccanismi che caratterizzano le prese civili e domestiche. Allo stesso tempo, presentano alcune peculiarità. Ecco quelle principali. 

  • Potenza maggiore. Le prese domestiche hanno un voltaggio pari a 110-120 V (in media). Una presa industriale ordinaria, invece, viaggia sui 220 V. Tuttavia, può raggiungere facilmente i 500 V. Il motivo è semplice: devono “servire” dispositivi molto più energivori, che devono compiere lavori molto più faticosi e complessi. 
  • Resistenze alle condizioni ambientali più difficili. Le prese industriali sono inserite in ambienti di lavoro, laboratori, capannoni e in generale spazi riservati alle attività produttive. Non di rado, sono soggetti a condizioni ambientali peculiari, che prevedono il contatto con acqua o sostanze comunque pericolose. Dunque, sono molto più resistenti rispetto alle prese classiche.
  • Durata maggiore. Il carico di lavoro di una presa industriale è maggiore del carico di una presa domestica, dunque devono essere progettate per realizzare performance migliori. Inoltre, sono considerate investimenti strumentali, e in quanto tali devono durare nel tempo.

Le prese industriali sono soggette alla normativa CEE che cerca di standardizzare o come minimo fare ordine negli asset che caratterizzano le prese dei vari paesi. Alla luce di ciò, si distinguono ben cinque tipologie. 

  • 2P. Classica presa a due poli.
  • 2P + T. Presa con polo negativo, polo positivo e polo di terra.
  • 3P. Presa a tre poli.
  • 3P + T. Presa a tre poli e polo di terra. 
  • 3P + T + N. Presa a tre poli, più polo di terra e polo neutro.

Scegliere le prese industriali: qualche consiglio utile

Scegliere le prese industriali è più complesso di quanto si possa immaginare. Infatti, è necessario prendere in considerazione molti parametri. Dunque, ecco qualche consiglio utile.

  • Valutare il campo di tensione. Dalla verifica dei campi di tensione, si ottengono elementi per la scelte dei voltaggi più adeguati. Va detto che nella stragrande maggioranza dei casi si opta per prese industriali superiori ai 220 V. 
  • Valutare la tipologia. Ovviamente, bisogna tenere conto della tipologia, o per meglio dire del numero e del carattere dei poli. Per farlo, è necessario verificare l’origine dei macchinari e quindi la conformazione delle loro prese. In alternativa, è possibile procedere con acquisti standardizzati e con l’integrazione di adattatori, i quali però sono abbastanza difficili da reperire (a differenza degli adattatori di uso civile). 
  • Valutare le condizioni ambientali. Anche le condizioni in cui i dispositivi operano rappresentano un elemento da considerare. Se per esempio è previsto un contatto con l’acqua, è bene optare per le prese a tenuta stagna e completamente impermeabili. Di base, qualsiasi presa industriale omologata CEE è in grado sopportare un riscaldamento dei morsetti pari a 50 gradi. Deve inoltre vantare una resistenza d’isolamento pari a 5 megaohm. 

Dove acquistarle

I parametri sono per lo più tecnici, dunque sbagliare è facile. In ragione di ciò, il consiglio più importante da seguire è il seguente: scegliere un punto vendita che non si limiti a offrire delle buone prese industriali, ma che metta a disposizione uno staff esperto e pronto ad accompagnare il cliente nel percorso d’acquisto. Insomma, il servizio di assistenza ricopre un ruolo di primo piano. Ciò significa, nella maggior parte dei casi, rivolgersi direttamente al produttore. D’altronde, chi meglio di lui può fornire una panoramica delle caratteristiche e delle modalità d’uso dei prodotti?

E’ bene, inoltre, che l’offerta sia varia, se possibile capace di coniugare un carattere generalista e specialistico. Insomma, è bene che il produttore abbracci il settore elettrico nella sua totalità. Ciò è infatti sinonimo di competenza, di totale padronanza della materia.

Ovviamente, è necessario guardare all’aspetto economico, visto che i prezzi sono molto variabili anche a parità di tipologia, potenza, voltaggio, caratteristiche isolanti etc. 

 

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