Avevamo già raccontato del primo libro di Davide Ponza, nato nei mesi di lockdown e pubblicato nel 2020 per Le Château. La fantasia del ventiduenne valdostano, affetto da autismo, non si è esaurita e ha partorito The star of destiny 2, secondo volume di quella che sembra essere una vera e propria saga. Vi si ritrovano i protagonisti della puntata precedente, “Daniel, un ragazzo dotato di poteri legati agli elementi, il suo migliore amico Luca e Rosita, la sua crush segreta”, come spiega l’autore.
Particolarità di questo secondo volume è il fatto di essere un libro-game, o libro-gioco: il lettore può partecipare attivamente alla storia, scegliendo la continuazione che preferisce tra diverse alternative proposte dall’autore. Una scelta che, ancora di più del genere fantascientifico, proietta il lettore in una dimensione del tutto immaginaria, dove poter decidere a piacere il finale della storia. D’altronde, come scrive Davide in quarta di copertina, “solo coloro che cercano la saggezza guardano nelle sue profondità. Ma quello che trovano non è sempre…un lieto fine”.
Le avventure nel mondo parallelo di “vita senza confini” creato dalla fantasia di Davide non finiscono qui. “La storia non è ancora conclusa”, spiega Annamaria, madre di Davide, “perché alla fine annuncia che ci sarà un terzo libro, quindi vuole creare una specie di saga. Dopo il primo romanzo ha deciso di continuare perché gli piace davvero tanto scrivere e ha una grande immaginazione, che vuole condividere con gli altri”.
La scrittura non è però l’unica passione di Davide. Dopo aver finito il liceo musicale nel 2021, in cui ha approfondito lo studio della batteria, da tre anni frequenta un corso di doppiaggio, con puntate in radio una volta al mese. Tanti sogni e passioni nella vita di Davide, a cui manca però ancora qualcosa. Lo spiega Antonio Corraine, presidente dell’ANGSA Valle d’Aosta (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) – l’associazione che ha promosso la pubblicazione del libro e di cui fa parte anche Asia Massarroni, ragazza di Donnas che ha realizzato il disegno scelto per la copertina – : «Manca ancora l’aspetto del lavoro vero e proprio: come associazione lavoriamo per implementare la rete dei servizi che includano ragazzi con autismo sui posti di lavoro, perché sono risorse, ragazzi che possono lavorare e che hanno tanta voglia di mettersi in gioco».