Il 2023 per il turismo valdostano è l’anno di nuovi record. Le 3.711.069 presenze registrate (+11,56% rispetto al 2022) superano le 3.624.954 del 2019, anno pre Pandemia da record, così come i 1.345.191 arrivi (+12,63% rispetto al 2022) sorpassano i 1.270.293 del 2019.
Il comprensorio più amato dai turisti si conferma nel 2023 quello del Monte Bianco che quest’anno supera il milione di presenze, seguito dal Monte Cervino con 700mila circa presenze. Sale sul podio Aosta e dintorni, che con 590mila circa presenze supera di poco il Monte Rosa (580mila). Il capoluogo regionale e la Plaine nel 2023 registrano una crescita importante: +12,36% di presenze di italiani, +18,12% di stranieri.
Il turismo straniero in Valle d’Aosta parla sempre più inglese. Le presenze nel 2023 dal Regno Unito salgono a 293746 (+18,85%). Confermano l’amore per la nostra regione i francesi con 190144 presenze (+3%), seguiti dagli svizzeri e dal Liechtenstein con 118290 (+18.50%) e dagli svedesi con 103978 presenze (+18,1%).
Il 2023 si chiude sotto i migliori auspici per la stagione invernale, che a dicembre si è aperta con il vento in poppa: +17,69% di arrivi a dicembre rispetto al 2022, +15,43% di presenze.
In totale nell’ultimo mese del 2023 sono stati registrati, in base ai dati pubblicati dalla Regione, 133949 arrivi e 358802 presenze. Rispetto al dicembre 2022 si è avuto un 21,34% in più di arrivi di italiani e un 4,25% di stranieri. La chiusura del Traforo del Monte Bianco ha portato ad un calo di arrivi e presenze di francesi (-15% circa) in tutta la regione, concentrata maggiormente sul comprensorio del Bianco (-26,55% di presenze) e sul Gran Paradiso (-29,16%).
In calo anche le presenze dal Regno Unito (-9%) e dalla Svezia (-10%). Fra gli italiani le provenienze si confermano quelle di prossimità: Lombardia, Piemonte e Liguria. Le presenze di turisti da queste tre regioni rappresentano oltre la metà delle presenze totali.
2 risposte
E pur si muove… Facevano persino tenerezza, a zig-zag tra i mille cantieri e divieti, cercando parcheggi anche sui muri o infilandosi con i loro macchinoni fiammanti nelle strette viuzze del centro, senza poi riuscire a uscire…
consumano la terra in percorsi obbligati i cani alla catena..