C’è anche Champorcher tra le mete italiane ideali per i nomadi digitali. Il minuscolo comune valdostano, che stando alle ultime rilevazioni conta poco meno di 400 abitanti, rientra fra le destinazioni adatte a quei professionisti che utilizzano le tecnologie digitali per svolgere il loro lavoro da remoto.
Per i lavoratori itineranti, questo gioiellino incastonato nell’omonima Valle di Champorcher rappresenta dunque un’occasione unica per stabilire un sano equilibrio tra professione e vita privata, approfittando dell’ambiente rilassato, delle bellezze naturali e dell’accogliente comunità. Lo stile di vita dei digital workers, reso possibile dalla diffusione di Internet veloce e di appositi strumenti come le VPN Italia, può legarsi efficacemente al nome di Champorcher per una serie di ragioni valide: andiamo ad esaminarle e a fare un bilancio complessivo per quanto riguarda i comuni della Valle d’Aosta.
Smart working a Champorcher: perché sì
Come spesso accade in diversi paesini di montagna Champorcher è un comune con una popolazione molto ridotta, che ha conservato intatte le caratteristiche tipiche dei borghi alpini, come le case in pietra, le strette viuzze e un forte senso di comunità. La natura presente offre un’atmosfera tranquilla e rilassata, ben lontana dal trambusto delle grandi città: un ambiente potenzialmente ideale per trovare la concentrazione necessaria per il lavoro da remoto, migliorando così la propria produttività.
Proprio la vicinanza con la natura offre diverse opportunità per le attività all’aria aperta: escursioni, trekking, mountain bike e soprattutto sci consentono di alternare il tempo dedicato al lavoro a momenti di relax fisico e mentale. Champorcher è, tra le altre cose, la più vicina stazione sciistica per chi arriva da altre regioni italiane, a soli 21 km dal confine con il Piemonte. Aria pulita, cibo genuino e una comunità aperta al prossimo rendono il piccolo borgo una soluzione adatta per abbracciare una buona qualità della vita: il soggiorno si arricchirà con eventi locali, artigianato e cucina tradizionale. Rispetto alle metropoli, il costo della vita in un comune così incontaminato si rivela senz’altro più accessibile, permettendo ai nomadi digitali di vivere in un ambiente piacevole senza spendere troppo.
Borghi italiani adatti ai nomadi digitali: la classifica
Oltre a Champorcher, nell’elenco delle destinazioni appropriate per i nomadi digitali in Valle d’Aosta rientrano anche la vicina località di Verrayes e le poco distanti Villeneuve, Etroubles e La Salle. Ciascuno di questi luoghi può vantare un punteggio compreso tra il 6,5 e il 7,2 nell’“indice ExpressVPN”, una stima calcolata dall’omonimo sito web, con il supporto dell’intelligenza artificiale, analizzando un mix di fattori come connettività, opportunità di coworking, costo della vita, attrazioni culturali e naturali, sicurezza. Tutte parole chiave per un nomade digitale alla ricerca della meta perfetta per esercitare la propria professione.
Per quanto riguarda gli altri luoghi sparsi per il Belpaese, la top-6 denota un perfetto mix tra Nord, Centro e Sud Italia. In testa c’è il borgo toscano di San Gimignano, con un indice ExpressVPN pari a 8,9. Seguono a ruota il piccolo comune di Cisternino, in Puglia, uno tra i “borghi più belli d’Italia” come Orta San Giulio, in Piemonte, la campana Furore e la ligure Cervo. Tutte gemme particolarmente degne di nota per ragioni turistiche e contemporaneamente abitazioni temporanee perfette per i nomadi digitali.