E’ tra gli oggetti più richiesti e venduti alla Foire, ma ora rischia di sparire dai banchi degli artigiani. Stiamo parlando degli Opinel, i famosi coltelli francesi, intagliati a mano. Dopo 1024 edizioni invernali e 55 estive i coltelli sono diventati sabato scorso, 3 agosto, un caso. Già perché dei funzionari della Questura, passando fra i banchi degli artigiani, alle prime ore della Foire d’Eté, hanno sollevato un problema: i coltelli, siano essi Opinel o meno, sono a portata del pubblico e in caso di incidenti, l’artigiano rischia di essere chiamato a rispondere in concorso con il responsabile.
“Così mi hanno detto sabato mattina i funzionari della Questura presentatisi al mio banchetto – racconta un artigiano – Mi hanno spiegato che per esporli avevo bisogno dell’autorizzazione del sindaco”.
Nel testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, all’articolo 37, si legge infatti: “È vietato esercitare la vendita ambulante delle armi. È permessa la vendita ambulante degli strumenti da punta e da taglio atti ad offendere, con licenza del questore”. Funzione quest’ultima trasferita ai comuni.
Il problema è stato posto sabato mattina a diversi degli artigiani che sul proprio banco esponevano coltelli. Per questo l’Assessorato regionale alle Attività produttive, con i suoi funzionari, ha dovuto correre ai ripari, anche per evitare che alcuni espositori lasciassero prima del tempo la manifestazione.
La soluzione individuata in fretta e furia è stata quella di portare agli artigiani delle teche in plexiglas, all’interno delle quali collocare i coltelli.
“Non tutti i miei coltelli stavano dentro la teca e quindi ho dovuto toglierli dal banco” racconta ancora l’artigiano. “Il banco però in quelle condizioni era come non averlo, perché nessuno riusciva a vedere i pezzi esposti” prosegue l’artigiano che, nel primo pomeriggio ha deciso a questo punto di ritirare tutto e rientrare a casa.
E’ la prima volta che succede” prosegue. “Vedremo ora di metterci in regola per le prossime fiere. Aspettiamo che la Regione ci dia delle regole chiare“.
Sentita, la Questura fa sapere “che non sussistono preoccupazioni specifiche per la sicurezza e che da sempre c’è una piena intesa tra Questura e organizzazione alla ininterrotta ricerca ed individuazione di ogni accorgimento utile a mantenere le condizioni di sicurezza di un evento fieristico secolare “.
Anche lato Regione, la versione non si discosta di molto: “Si è trattato di una normale procedura di gestione dell’attività fieristica che avviene fra Questura e Assessorato che collaborano prima, dopo e durante l’evento, concordano le misure per garantire la sicurezza” spiega il dirigente della struttura artigiano di tradizione Marco Riccardi. “Il tutto avviene in un clima di collaborazione. Continueremo a lavorare nei tavoli preposti”.
Sul futuro delle teche in plexiglas il dirigente aggiunge: “Faremo delle valutazioni nell’ambito dei regolamenti, insieme alla Questura e ai colleghi della struttura”.
3 risposte
Burocrati e schiavi della burocrazia, senza cervello e succubi della legge. Allora smettiamo di fare biathlon che se a qualcuno parte la rabbia può ammazzare. E smettiamo di vendere coltelli da cucina nei supermercati. E facciamo la multa a tutti coloro che vanno a funghi con il coltello. Questa mentalità becera ci rovinerà. Tanto, coltello esposto o meno, se qualcuno vuole fare casino e aggredire lo fa lo stesso.
Che figura di m….
Collaborazione? Ma se nessun artigiano ne sapeva nulla !!!