E’ morto Sigismondo Pierucci, storico esaminatore delle patenti di guida

Come la sua stessa epigrafe ricorda, Pierucci era stato “ispettore ed esaminatore della Motorizzazione Civile di Aosta da lui fondata”. Il decesso domenica scorsa, all’età di 94 anni, all’ospedale Beauregard.
Sigismondo Pierucci
En souvenir

A volte i nomi di chi ci lascia non accendono immediatamente dei ricordi. Però, le storie delle persone, quelle spesso precedono le identità e diventano esaustive agli occhi del resto del mondo. E’ il caso di Sigismondo Pierucci, morto all’ospedale Beauregard domenica scorsa, 22 settembre, all’età di 94 anni.

E’ la sua epigrafe a suggerire la storia per cui molti lo ricorderanno. Sul manifesto con cui i parenti annunciano il decesso si legge infatti: “Già ispettore ed esaminatore della Motorizzazione Civile di Aosta da lui fondata”. Proprio così, l’ingegner Pierucci è colui che intere generazioni di valdostani hanno incrociato sul loro cammino all’esame di guida per l’ottenimento della patente.

Un appuntamento, nella vita di ognuno, che ha sempre significato, oltretutto al compimento del 18esimo anno di età, la conquista di indipendenza e libertà nei movimenti. Caratteristiche che, per i giovani che si avvicinavano a quella scadenza, preceduta dall’esame teorico a quiz, ne facevano un momento atteso, ma anche fonte di inquietudine.

Pierucci era infatti noto per il suo rigore tecnico verso le norme del Codice della strada che ogni candidato era tenuto a conoscere. Non aveva remore nel bocciare un aspirante alla patente “B”, se non si mostrava all’altezza, se manifestava particolari incertezze, o se peggio ancora commetteva infrazioni al Codice durante la prova.

Aspetti che, assieme al pizzo che ne aumentava i tratti austeri del volto (fonte peraltro del soprannome con cui gli esaminandi lo indicavano, “Barbetta”), ne facevano una figura spesso temuta da chi si sedeva al volante. I 18 anni sono, peraltro, l’età richiesta per condurre, ma non necessariamente corrispondono al raggiungimento di una piena consapevolezza sulle conseguenze di una guida scorretta.

Non lo erano negli anni di attività dell’esaminatore, non lo sono oggi, quando la Motorizzazione civile è diventata un servizio regionale, dopo anni quale emanazione dello Stato. Pierucci lo sapeva ed era soprattutto questo che lo portava a pretendere precisione da chi esaminava.

All’impegno professionale ha sempre affiancato quello sociale, facendo storicamente parte dell’associazione “Les Amis du coeur”, di cui è stato nel direttivo ed anche vicepresidente. Dopo i funerali celebrati ad Aosta, la sua salma è stata tumulata oggi, nel pomeriggio, nel cimitero di Brufa, a Torgiano (in Umbria).

Pierucci lascia la moglie Giuliana, per anni stimata commerciante nel capoluogo regionale, il figlio Pier Paolo, la nuora Giovanna, nonché i nipoti Letizia, Gabriele e Beatrice.

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