Guasto alla rete del metano, Italgas: “40 persone al lavoro. Passeremo casa per casa per la riaccensione”

Il guasto ieri sera. Alla rete del metano sono allacciati, oltre alle utenze private, tutti i servizi comunali: dagli uffici, alle microcomunità fino alle scuole. Ieri sera sono state numerose le chiamate arrivate ai Vigili del Fuoco per dei forti rumori che hanno destato preoccupazioni nella popolazione. 
Italgas Foto da FB
Cronaca
Sono circa 40 le persone impegnate da Italgas per fronteggiare l’emergenza provocata dal guasto sulla rete di trasporto nazionale del gas che ha portato all’interruzione delle forniture nelle città di Fénis, Pontey, Verrayes e Chambave.
A spiegarlo in una nota è la stessa Italgas.
“In attesa che l’operatore nazionale ripari il guasto, i tecnici sono al lavoro da questa notte per ripristinare progressivamente le forniture mediante carri bombolai. Nelle operazioni di ripristino, Italgas sta dando priorità alle utenze sensibili segnalate dalla Protezione civile. Contestualmente alla riattivazione delle reti, i tecnici Italgas – sopraggiunti anche dai territori vicini – passeranno casa per casa per favorire la riaccensione in piena sicurezza delle utenze domestiche”.
Quest’ultime operazioni, spiega ancora Italgas “sono indispensabili per il corretto funzionamento degli impianti e richiederanno alcune ore, oltre alla disponibilità delle famiglie coinvolte”.

Da ieri sera il guasto alla rete del metano sta lasciando al freddo le utenze allacciate al servizio nei comuni di Fénis, Nus, Chambave, Pontey e nella parte bassa di Verrayes.

“Nessuno ci ha avvisato” spiega il sindaco di Fénis Mattia Nicoletta. “La comunicazione è mancata” gli fa eco il sindaco di Nus Camillo Rosset. “Ci siamo sentiti con i colleghi questa mattina presto e neanche la protezione civile era stata informata”. Alla rete del metano sono allacciati, oltre alle utenze private, tutti i servizi comunali: dagli uffici, alle microcomunità fino alle scuole. 

Al momento i bambini dei comuni coinvolti sono a scuola tranne a Pontey, Chambave e la primaria di Diémoz, a Verrayes. La situazione è comunque monitorata. “Abbiamo una temperatura di 19/20°” dice il primo cittadino di Fénis, che questa mattina presto assieme ai cantonieri ha portato nella palestra delle scuole dei cannoni riscaldanti e dei “funghetti”. “Nel caso in cui la temperatura delle aule dovesse scendere i bambini possono riunirsi tutti qui” racconta ancora il primo cittadino. Altri mezzi riscaldanti sono stati lasciati nel salone di Tzanté de Bouva. “Se qualcuno, penso in particolare alle persone anziane, avesse freddo può recarsi qui”.

Marco Vesan, sindaco di Chambave, spiega: “Siamo senza metano e abbiamo fatto l’ordinanza di chiusura per la scuola primaria e dell’infanzia di Chambave e Pontey e per la scuola primaria di Diémoz a Verrayes visto che il guasto non si risolverà a breve. Il problema è legato alla rete principale della Snam. Italgas ha fornito dei bomboloni per rifornire la cabina di Fénis ma ci vorrà del tempo. Speriamo di risolvere la situazione in giornata”. Anche gli uffici comunali e le Poste di Chambave sono allacciati alla rete: “La situazione è sotto controllo e ci siamo attrezzati con delle stufette. Stiamo anche raggiungendo gli anziani soli per capire se hanno bisogno di aiuto”.

A Verrayes la sindaca ha chiuso l’asilo nido e i bambini della scuola di Diemoz sono stati portati con lo scuolabus alla scuola del capoluogo.

Lezioni regolari a Nus. “La temperatura è buona per ora” dice il sindaco Rosset “In tarda mattinata avviseremo le famiglie se dovesse rendersi necessaria la chiusura del servizio, ma ci auguriamo che già che in tarda mattinata vi siano delle novità positive”.Ieri sera sono state numerose le chiamate arrivate ai Vigili del Fuoco per dei forti rumori che hanno destato preoccupazioni nella popolazione.

“Intervenuti sul posto con i vigili del fuoco  – spiega il sindaco di Saint-Marcel, comune al momento non allacciato alla rete del metano – si è potuto verificare che i tecnici Snam stavano operando sfiatando le tubazioni. Il comune non era stato avvertito della situazione per cui non abbiamo potuto diramare un avviso alla popolazione”.

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