Alice strega lo Splendor con Master Songs

La cantautrice, compositrice e interprete regala, nella tappa aostana di Master Songs, il suo nuovo tour, alcuni dei brani a lei più cari e significativi della propria produzione musicale. Sul palco dello Splendor proposti anche alcuni tra i più grandi brani della musica italiana.
Alice Saison
Cultura

Un tailleur nero, una voce inconfondibile e una gestualità magnetica: non serve altro ad Alice per stregare uno Splendor sold out per la data aostana di Master Songs, nuova tournée dell’artista romagnola. Se la semplicità avesse un volto sarebbe senza dubbio a sua immagine e somiglianza, ma al tempo stesso rispecchierebbe la complessità di una interprete che ha fatto la storia della musica italiana diventando anche una compositrice e autrice carica di fascino e mistero, grazie ai suoi lavori più improntati verso la ricerca musicale e autoriale.

Ad Aosta, per la Saison Culturelle, Alice porta le canzoni dei più grandi della musica italiana: De André (Un blasfemo), Guccini (Auschwitz), Dalla (Almeno Pensami, inedito che cantò insieme a Ron sul palco di Sanremo nel 2018), ma soprattutto Battiato (Prospettiva Nevski, Veleni), artista che con il quale ebbe un sodalizio tra i più fortunati della musica italiana e che regalò brani senza tempo. Ed è proprio a Franco Battiato che l’artista dedica un lungo applauso dopo l’esecuzione di Veleni, l’ultima canzone che il cantautore siciliano le regalò e che scrisse insieme al filosofo Manlio Sgalambro.

Alice Saison
Alice ad Aosta per la Saison.

Oltre all’interpretazione, spazio ai successi che Alice ha composto, scritto e che interpreta, frutto di una ricerca autoriale costante e profonda, dalla sensibilità raffinata eppure decisa, tratto distintivo di una cantante dalla voce inconfondibile e dall’eleganza inarrivabile, perché innata. Sul palco e alla tastiera, l’artista porta, tra gli altri successi, Dammi la mano Amore, frutto di un momento di grande raccoglimento, Il contatto, quest’ultimo brano scritto dopo una intensa fase onirica molto produttiva, oltre a Chanson egocentrique, Il vento caldo d’estate e Per Elisa; accanto alla sua produzione musicale in italiano, Alice, ormai residente da anni a Tricesimo in Friuli Venezia Giulia, riesce nell’impresa difficile e coraggiosa, di elevare il dialetto friulano interpretando le poesie di Pasolini, Cappello e Di Gleria scritte nella lingua popolare e musicate rispettivamente da M. Di Martino, lei stessa e M. Liverani.

Alice Saison
Alice Saison

All’intensità di un’artista che non ha bisogno di artifici per brillare, si somma la bravura dei musicisti che la accompagnano, Carlo Guaitoli (pianoforte e tastiere), Antonello D’Urso (chitarre e programmazioni), Chiara Trentin (violoncello acustico ed elettrico), ma al centro della scena, magnetica e leggera, plana Alice, facendo volteggiare le sue mani affusolate, accarezzando l’aria e le note, rendendo giustizia ai più bei testi mai scritti nella storia della musica italiana e regalando una produzione cantautoriale tra le più ricercate del panorama nazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte