Il filtro per l’accesso ai servizi sociali e sanitari funziona. I Punti unici di accesso (Pua) – evoluzione dello sportello sociale – a un anno dalla loro attivazione sono conosciuti e utilizzati dai cittadini. 8363 persone si sono rivolti agli 8 sportelli attivi sul territorio (Aosta, Châtillon, Donnas, Gignod, Morgex, Nus, Verrès e Villeneuve) pari al 45,3% in più delle persone che l’anno prima aveva fatto accesso agli sportelli sociali. Un bilancio dei primi dodici mesi di attività è stato fatto durante una conferenza stampa.
“Oggi tracciamo un bilancio positivo del primo anno di attività dei PUA, che permettono ai cittadini di trovare in un’unica sede diverse figure professionali – medici, infermieri, assistenti sociali e psicologi – che collaborano per rispondere ai bisogni sociali e sanitari”, evidenzia l’Assessore alle politiche sociali Carlo Marzi. “L’88% delle richieste ha ricevuto una risposta già al primo accesso, dimostrando l’efficacia del servizio.”
Gli operatori PUA hanno dedicato 10.659 ore al servizio, suddivise tra apertura al pubblico e attività di back-office. Nel corso del 2024, le sei assistenti sociali operanti nei PUA hanno effettuato 1.624 colloqui, 405 consulenze e 130 visite domiciliari, garantendo una presa in carico efficace dei cittadini. Il numero verde del servizio ha gestito 2.312 chiamate, pari al 26,3% degli accessi totali, un dato in crescita grazie all’ampliamento della disponibilità telefonica e al miglioramento dell’accessibilità.
Un ruolo chiave è stato svolto anche dagli animatori di comunità, che hanno gestito 3.455 bisogni e realizzato 9.430 interventi tra ascolto, supporto informativo e aiuto pratico. Carla Chiarle, rappresentante delle sei cooperative sociali coinvolte e capofila del progetto, ha evidenziato: “Gli animatori hanno avuto un ruolo centrale nel promuovere la coesione sociale e il coinvolgimento del territorio, favorendo la costruzione di reti di supporto tra cittadini e servizi.”
Il servizio, aperto a tutta la cittadinanza, è stato utilizzato in modo particolare da persone fragili, che hanno difficoltà ad accedere alle informazioni e alle modalità di accesso ai servizi
“Il PUA non si limita all’accoglienza, ma rappresenta una rete di supporto capillare, capace di rispondere in modo tempestivo ai bisogni della comunità”, aggiunge Marco Ottonello, Coordinatore del Dipartimento Politiche Sociali.
Dello stesso avviso Hélène Impérial, dell’Area territoriale dell’Azienda USL, che ha ribadito l’importanza dell’integrazione tra sociale e sanitario: “Il PUA si differenzia dallo Sportello sociale proprio per questa presa in carico globale, che comprende non solo i bisogni sociali, ma anche quelli sanitari.”
Guardando al futuro, l’Assessorato intende potenziare ulteriormente la rete dei servizi, lavorando in sinergia con l’Azienda Usl, gli Enti locali e il Terzo settore. Tra le nuove iniziative, la dirigente del servizio della Struttura Servizi alla Persona, alla Famiglia e al Disagio Abitativo Sabrina Casola, annuncia l’attivazione dal mese di marzo del Pronto Intervento Sociale (PRIS), un numero verde dedicato a rispondere in modo immediato alle emergenze sociali segnalate dagli Enti.
“La collaborazione degli Enti Locali nell’ambito delle co-progettazioni regionali di servizi essenziali per i cittadini si conferma come una modalità efficace e concreta di integrazione – chiosa Loredana Petey, componente del comitato esecutivo del Consiglio degli Enti locali della Valle d’Aosta –. La messa a disposizione di sedi e spazi dedicati agli operatori di prossimità dimostra l’impegno delle amministrazioni locali nel garantire servizi accessibili e vicini ai cittadini.”