Danni da fauna selvatica, la Valle d’Aosta approva il nuovo testo unico

Approvato dal Consiglio Valle il nuovo testo unico per risarcire i danni da fauna selvatica.
Un lupo (foto di repertorio)
Politica

Il Consiglio Valle ha approvato, nella mattinata di giovedì 27 marzo, il nuovo testo unico sugli aiuti regionali per la compensazione dei danni provocati dalla fauna selvatica alle attività agricole e di acquacoltura. Il disegno di legge disciplina anche l’adozione di misure di prevenzione e introduce la possibilità di indennizzi fino al 100%, con differenziazioni tra fauna protetta e non protetta. Il provvedimento ha ottenuto i voti della maggioranza, mentre Lega Vda, RV, FI, PCP e GM si sono astenuti.

Come spiegato dal relatore Paolo Cretier (FP-PD), il testo si rivolge alle piccole e medie imprese agricole e di acquacoltura. Per i danni causati da fauna protetta, gli indennizzi saranno in esenzione; per quelli da fauna non protetta, si applicherà il regime de minimis. Previsti anche aiuti per misure collettive gestite da consorzi e cooperative. Ogni anno la Giunta dovrà presentare una relazione sull’attuazione alla Commissione competente e al Comitato paritetico di controllo.

Diverse le perplessità espresse in Aula. Erik Lavy (Lega Vda) ha denunciato le incertezze nei criteri e l’inadeguatezza delle misure di prevenzione previste, come l’uso di recinti e cani da guardiania, “spesso inattuabili in Valle d’Aosta”. Dino Planaz (RV) ha sollevato dubbi sull’esclusione dalle misure di prevenzione degli allevatori con meno di dieci capi: “Tutti devono poter essere risarciti”. Chiara Minelli (PCP) ha chiesto maggiore coinvolgimento delle associazioni nella stesura del testo e ha criticato il contributo al Comitato venatorio, definendolo anomalo. Christian Ganis (FI) ha ribadito «l’importanza di sostenere micro, piccole e medie imprese agricole sui danni causati da fauna selvatica su cui il nostro gruppo si è sempre battuto.”

Corrado Jordan (UV) ha ribadito la necessità di “un equilibrio tra predatori, agricoltura e fauna”. Il presidente della terza Commissione Albert Chatrian ha ricordato l’iter partecipato del provvedimento, con audizioni e confronti. Aldo Di Marco (PlA) ha parlato di “risposte concrete” agli allevatori e ha evidenziato l’importanza della prevenzione come condizione per ottenere l’indennizzo.

Marco Carrel, assessore all’Agricoltura, ha confermato che i dettagli saranno definiti con successivi atti della Giunta, da condividere con le associazioni entro aprile. “Il nostro obiettivo – ha detto – è uscire dal de minimis per i danni da fauna protetta. Questo è solo un tassello di una visione più ampia”. Carrel ha inoltre annunciato un piano regionale sul lupo e misure per contenere la diffusione del cinghiale, anche in ottica di prevenzione della peste suina africana.

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