Sarà inaugurata giovedì 17 aprile 2025, dalle ore 18 alle 21, presso la galleria Weber & Weber di Torino, la mostra Mon pays, c’est la lune della fotografa valdostana Sophie-Anne Herin (qui sopra ritratta dal fotografo Federico Masini). Curata da Olga Gambari, l’esposizione sarà visitabile dal 18 aprile al 7 giugno 2025, dal martedì al sabato con orario 15:30 – 19:30. Il progetto presenta una selezione di opere in cui l’artista esplora il tema dell’identità e del radicamento attraverso una dimensione poetica e personale dello sguardo fotografico.
“Alla luce della luna, tutto può accadere. La luna è una dimensione parallela a quella del giorno, è l’altra parte del mondo, della vita. La dimensione del sogno, della visione, dove si schiude un regno che ha le sue regole e le sue creature. Per molte persone è un naturale senso di appartenenza, lo è per Sophie-Anne Herin, che alla luce della luna si sente a casa, forse, anche, perché è nata vicino a un bosco, in montagna, e la luna è la dea dei boschi e della natura, oltre che della notte”, spiega Olga Gambari. “Mon pays, c’esta la lune ci sussurra l’artista, mentre entriamo nella sua mostra che è uno spazio a parte, dove si dissolve l’idea di realtà così come di fotografia, perché la luna, con la sua ombra argentea, rende tutto relativo, l’apparenza e i confini tra le cose”.
La mostra nasce da un progetto che l’artista ha presentato un anno fa a Castello Gamba, Museo d’arte moderna e contemporanea, in Valle d’Aosta, dal titolo Entre chien et loup, un’espressione francese molto antica, che indica un momento preciso della giornata, quando il giorno cede alla notte. Era un unico, grande ambiente suddiviso in maniera ascensionale attraverso i tre piani del castello.
“L’incertezza che lascia Mon pays, c’esta la lune – spiega ancora Gambari – è un dono di libertà, perché nei sogni si cammina nella nebbia ed è prezioso che così rimanga, un luogo di possibilità che non ha bisogno di confini e paletti”.