FIAB: “le parole sono importanti, non scaricate la responsabilità sui ciclisti”

La lettera aperta di Fiab Aosta à Vélo che invita a riflettere su come vengono rappresentati sui giornali gli incidenti che coinvolgono i ciclisti, utenti deboli della strada.
I lettori di Aostasera copertina
I lettori di Aostasera

Ogni volta che un incidente stradale coinvolge un veicolo i titoli dei giornali ci proiettano nel futuro “Auto urta ciclista”, “Furgone investe bambino”, come se la guida autonoma fosse una realtà ormai onnipresente e la responsabilità di queste tragedie fosse da imputare ad una macchina o ad un software. Per non parlare delle “strade pericolose” e delle “curve assassine”. Sembra che si voglia fare di tutto per togliere la responsabilità a chi, nella maggior parte dei casi per eccesso di velocità e/o distrazione, mette in atto comportamenti, quelli sì, pericolosi e assassini. E possibilmente farla ricadere sulla vittima, come nella peggiore tradizione nazionale.

Senza entrare nel merito della dinamica del recente episodio (anche chiamarlo “incidente” dà l’idea di una disgrazia capitata per caso, senza precise responsabilità) avvenuto a Gressan, i commenti sui social si sono scatenati ad accusare il ciclista, che non doveva stare dove stava – come se la strada fosse di proprietà esclusiva dei veicoli a motore – anzi dei ciclisti tutti, categoria perniciosa che osa troppo spesso avventurarsi fuori dal recinto delle piste ciclabili. Come se i ciclisti non fossero semplicemente persone che vanno in bicicletta, quelle stesse persone che probabilmente vanno anche a piedi, in bus o addirittura in auto. Come se fossero nemici da odiare e combattere. E quindi quando succede un “incidente” in fondo se la sono cercata: perché attraversavano in sella alla bici, perché viaggiavano accoppiati, perché sul nuovo codice della strada c’è scritto che bisogna mantenere un metro e mezzo di distanza superando, ma solo “laddove possibile” e quindi se ho fretta, beh, supero lo stesso.

Come Fiab Aosta à Vélo riteniamo che finché a parole si scaricherà la colpa su oggetti inanimati o, peggio ancora, sulle vittime stesse, non ci sarà da parte dei conducenti di veicoli a motore la presa di coscienza necessaria a capire che l’eccesso di velocità, la distrazione e altri comportamenti contrari al codice della strada sono potenzialmente letali per gli utenti deboli della strada. Perché la strada è di tutti ed è responsabilità di tutti condividerla consapevolmente.

Per quanto sopra, vi chiediamo la massima collaborazione per aiutarci a far passare questo messaggio, magari pubblicando questo nostro grido di preoccupazione

Fiab Aosta à Vélo

3 risposte

  1. “Perché la strada è di tutti ed è responsabilità di tutti condividerla consapevolmente”.
    Appunto.

  2. Condivido pienamente la vostra opinione e, se possibile, sarei molto più severo nei confronti di alcuni guidatori di auto “scansati che ho da fare io”.
    Detto ciò, voi che avete voce in capitolo, dovreste adoperarvi anche per sensibilizzare il comportamento quantomeno impavido di alcuni ciclisti o pedoni che si immettono sulle strisce pedonali senza incrociare lo sguardo dell’AUTISTA che sta sopraggiungendo, accertandosi in questo modo di essere visti. Sulle strisce o sui passaggi ciclabili l’auto deve dare la precedenza, ma in caso di autista distratto chi si fa male è il ciclista o il pedone.
    In via Monte grivola esistono svariati passaggi pedonali, tutti affiancati da siepi relativamente alte che celano la vista del pedone o ciclista all’autista che sopraggiunge. Ho osservato diversi ciclisti fiondarsi sul passaggio con temerarietà e spavalderia: “ho io la precedenza”. Nessuno lo mette in dubbio ma in caso di autista distratto…

  3. Come FIAB cercate anche di fare sensibilizzazione di confronti dei ciclisti, però. Perché se ne vedono di ogni…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte