Il generale Vannacci ad Aosta critica il piano ReArm Europe: “Non ho visto cosacchi abbeverare i cavalli in Dora”

Durante l’incontro organizzato dalla Lega Vallée d'Aoste, il generale Roberto Vannacci ha criticato la politica europea su ambiente e immigrazione davanti ad una platea circa 300 persone, ma anche sul piano di difesa Ue: "Non esiste un reale pericolo di invasione russa".
Roberto Vannaci Aosta lega vda
Politica

Arrivato direttamente da Francoforte sorvolando la Valle, il generale Roberto Vannacci si è presentato ad Aosta verso le 20 di ieri sera, giovedì 19 giugno, all’Hotellerie du Cheval Blanc. Circa 300 persone hanno riempito la sala convegni dell’hotel, già pieno di fan e curiosi in attesa del personaggio. Si tratta di una tappa del suo tour attraverso l’Italia per presentare le sue idee sull’Europa, il Green deal e la corsa al riarmo.

“Passando oggi vicino alla Dora ho pensato a quante volte ci hanno parlato di invasioni imminenti: non ho visto cosacchi abbeverare i loro cavalli. Questa invasione che l’Europa paventa è molto lontana dalla realtà” ha affermato, con tono ironico, riferendosi alla “corsa al riarmo” che l’Europa sta vivendo in questi mesi. Secondo Vannacci, “non esiste un reale pericolo di invasione russa: è una presa in giro per tutti gli altri paesi che in passato hanno scatenato guerre. Quello a cui assistiamo oggi è un grande piano finanziario per rilanciare l’economia tedesca e, in generale, quella francese”.

Rimanendo in Europa, si passa ai temi ambientali, un altro punto della sua politica a Bruxelles: “La crisi energetica non sarebbe stata così grave se si fosse ragionato in modo diverso. E su come stiamo gestendo il riscaldamento globale, mi dispiace, ma qualcosa non torna: c’è chi la chiama una truffa”. E a proposito delle città green aggiunge: “Alla fine non è vero che si vive meglio nelle città green. Prendiamo un esempio: Parigi. Per le persone normali, o che fanno fatica ad arrivare a fine mese, è un incubo. Chi vive meglio questi luoghi sono sempre i ricchi”.

Continuando con i temi “caldi”, sull’immigrazione, il generale ha ribadito che il problema sono i clandestini che cercano di entrare illegalmente in Italia, mentre chi è già qui, lavora ed è culturalmente inserito si può dimostrare davvero una risorsa. Ma solo a patto di abbandonare la sua cultura e lingua precedente per adottare quella italiana. Il punto, secondo Vannacci, è la “dissoluzione della cultura Italiana in un’ottica di multiculturalità”.

La multiculturalità crea confusione, è in contrasto con il concetto di patria che si basa proprio su una cultura e dei valori comuni. Guardiamo agli Stati Uniti come modello, ma è una delle società con i più alti tassi di criminalità e violenza. Perché vogliamo assomigliare a loro?”. Secondo l’europarlamentare, infatti, la nostra società “monoculturale” funziona già benissimo così.

Il generale ha concluso la sua panoramica parlando di giovani e identità: “Abbiamo reso questa società fintamente antidiscriminatoria, togliendo punti di riferimento ai ragazzi. Dobbiamo aiutarli a liberarsi dal pensiero unico, oggi diventato prevalente. Dobbiamo riprendere in mano il nostro futuro”.

Secondo Vannacci, per ripristinare il ruolo di punto di riferimento della scuole bisogna renderla più rigida e rimettere al centro il merito, educare i giovani a sviluppare la determinazione e la capacità di raggiungere obiettivi concreti: “I ragazzi non hanno più una struttura o dei valori di riferimento, neanche la scuola riesce più a trasmettere questi valori. Dobbiamo riportare il merito nelle scuole, dobbiamo fare una campagna elettorale fondata su questi valori per i nostri giovani”.

7 risposte

  1. Un povero imbarazzante individuo che può piacere solo ad altri poveri imbarazzanti individui come lui

  2. Muri d’idea vai pure dalla opposta non abbiamo bisogno di tè. Bravo Vannacci Qualcuno che non si fa comandare Dai piani alti esiste ancora 👍.

  3. Se fossi costretto a seguire il cammino intrapreso da qualcuno, guarderei prima molto attentamente dove va Vannacci e quindi andrei dalla parte opposta.

  4. In un mondo di Pride, di finte quote rosa, e di professori che portano bambini in visita alla moschea…. l’ ultimo baluardo prima della nostra disintegrazione culturale é Roberto Vannacci.
    Basta ciclabili basta finti argomenti serve solo un po’ di identitá.

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