Nel 2025 la Valle d’Aosta è la regione con la più alta quota di “secchioni” nelle scuole superiori. A dirlo è il Rapporto Invalsi: il 21,4 percento degli studenti del secondo ciclo raggiunge livelli accademici elevati, contro una media nazionale del 12,3 percento. Si tratta dell’unica regione con un miglioramento netto rispetto al 2024 (+4 punti percentuali), tanto da collocarsi, insieme al Friuli-Venezia Giulia, tra quelle con più del 20 percento di studenti eccellenti.
Risultati positivi anche nel primo ciclo: la Valle d’Aosta si attesta al secondo posto in Italia, con il 24,1 percento di studenti eccellenti (media nazionale: 18,5 percento), superata solo dall’Umbria. In questa fascia d’età le ragazze ottengono risultati leggermente migliori rispetto ai coetanei (+1,2 punti percentuali).
Anche sul fronte della dispersione scolastica implicita, la regione conferma un andamento virtuoso. Alla fine del primo ciclo (scuola secondaria di primo grado), la Valle d’Aosta registra il 7,3 percento di studenti a rischio, sotto la media nazionale del 12,3 percento. È anche la regione con il miglior calo rispetto al 2024 (-1,8 punti percentuali). Nel secondo ciclo, la percentuale scende ulteriormente: solo il 3 percento degli studenti è considerato a rischio di dispersione, uno dei valori più bassi a livello nazionale (media: 8,7 percento).
Risultati solidi nella scuola secondaria di primo grado
I dati Invalsi mostrano performance elevate nella scuola secondaria di primo grado. In italiano, il 70 percento degli studenti raggiunge almeno il livello 3, considerato adeguato, e le fasce alte (livelli 4 e 5) sono tra le più rappresentate d’Italia. La quota di studenti con gravi difficoltà (livello 1) è una delle più basse a livello nazionale.
In matematica, il 64 percento supera la soglia minima, con buone performance nei livelli più alti. Anche nelle prove di inglese i risultati sono tra i migliori nel Paese: oltre l’85 percento degli studenti raggiunge il livello A2 in Reading e l’82 percento in Listening.
Scuola primaria: segnali positivi, ma persistono criticità
Nel secondo anno della primaria, i risultati degli alunni valdostani sono superiori alla media italiana: 198,3 punti in italiano (contro i 195,5 nazionali) e 196,6 in matematica (contro 193). Tuttavia, una quota significativa (30-40 percento) si colloca ancora nelle fasce 1 e 2, sotto la soglia minima. Nelle fasce più alte (fascia 6), meno del 10 percento degli alunni riesce a posizionarsi.
Nel quinto anno della primaria si registra un avanzamento. In italiano, il punteggio medio è di 204,1 (media Italia: 195,5). Il 75,2 percento raggiunge almeno la soglia base, il 19 percento è nelle fasce più alte (5 e 6) e solo il 5,5 percento resta nella fascia “molto bassa”. In matematica il risultato è in linea con la media italiana (192,4 contro 191,4), ma il 34 percento degli alunni rimane nelle fasce basse. Solo il 4,3 percento raggiunge la fascia “molto alta”.
Spiccano, invece, i risultati nelle prove di inglese: il 91 percento degli alunni della primaria raggiunge il livello A1 in Listening e il 93 percento in Reading, posizionandosi tra le regioni migliori dopo Umbria e Marche.
Licei eccellenti, criticità nei tecnici e nei professionali
Nel secondo ciclo di istruzione, i licei valdostani – in particolare gli scientifici – si confermano tra i migliori d’Italia. In italiano, il 24 percento degli studenti nei licei classici e scientifici raggiunge il livello massimo (5) e l’80 percento almeno il livello 4. In matematica, il 70 percento degli studenti dei licei scientifici si attesta al livello più alto.
La situazione cambia negli istituti tecnici e professionali: solo l’11,2 percento degli studenti dei tecnici raggiunge il livello 5 in italiano, mentre nei professionali la quota è nulla. In matematica, oltre il 60 percento degli studenti dei professionali non supera il livello 2.
Nonostante la buona performance generale, si rileva un calo nei risultati in italiano alla fine del secondo ciclo: la quota di studenti sopra la soglia è passata dall’81 percento nel 2019 al 66 percento nel 2025, segnalando una perdita di efficacia.
