Ferrari Amalfi, la hypercar “in abito da sera”

L’impatto totale della Ferrari "Amalfi" ha il sapore della sportività. Il nome ricorda l’eccellenza e la bellezza incomparabili di un territorio da sogno: auto e località esclusive, un binomio, d’altronde, sempre attuale.
Ferrari Amalfi - Foto Ferrari/Facebook
Gioie e Motori

Nel 2019 Ferrari lancia “Roma”, una Gran Turismo che riecheggiava gli stilemi della Casa, strizzando l’occhio a macchine iconiche come “250 Berlinetta” e “250 GTL”. Le linee erano eleganti ma anche dotate da muscolature accentuate ma armoniose insieme. Quest’anno, la brillante carriera di “Roma” giunge al termine. L’erede designata è “Amalfi”, che ne condivide il DNA di berlinetta 2+, ponendosi quindi in continuità con la progenitrice.

Il nome ricorda l’eccellenza e la bellezza incomparabili di un territorio da sogno: auto e località esclusive, un binomio, d’altronde, sempre attuale. Infatti, accanto a livree più classiche come il “Bianco Artico”, l’originale “Verde Costiera” è veramente ideale per suggellare il suddetto binomio. Ma se il progetto di fondo obbedisce alla stessa filosofia, “Amalfi” si caratterizza per una sua personalità che la distingue fortemente, come è giusto che sia per un nuovo modello.

Le linee, infatti, sono più morbide, meno concave, l’anteriore non prevede la calandra tradizionale ma un profilo a squalo, come tale aggressivo: ma la cattiveria si stempera immediatamente nella pulizia delle forme e anche nell’abbandono della coda tronca. L’impatto totale ha il nitore della classe e il sapore della sportività. Le dimensioni sono coerenti e equilibrate: lunghezza 4.66 metri, larghezza 1.97, altezza 1.30. Unire comfort e prestazioni, questo il mantra.

D’altra parte, il responsabile marketing Enrico Galliera ha sintetizzato la natura di “Amalfi” come “una hypercar in abito da sera”: definizione più che azzeccata. Gli interni sono raffinati, in pelle, con tre display da 15”6, 10”25 e 8”8 rispettivamente deputati all’informazione sul veicolo e sulla guida, alla gestione dei comandi, alle informazioni per il passeggero, per un’esperienza partecipata della vettura. Ovviamente è prevista la connettività Apple CarPlay e Android Auto. Il “Burmester” da 1200 Watt garantisce una sonorità straordinaria.

Numerosi i dispositivi di sicurezza, come la frenata elettronica (brake-by-wire), associata ad ABS Evo, vari controlli elettronici e l’alettone posteriore che si modula autonomamente in relazione alla velocità. Veniamo al motore. È un otto cilindri biturbo con cilindrata 3.9 litri, situato in posizione centrale-anteriore. La potenza sprigionata passa a 640 cavalli, con un guadagno di 20 rispetto a “Roma”, e una coppia motrice massima di 760 Nm.

Qualche dato, frutto di un rapporto peso/potenza superlativo, 2.29 Kg/Cv: accelerazione da 0 a 100 chilometri orari in 3”3, velocità massima di 320 km/h. La trasmissione è a otto rapporti, doppia frizione. Quattro le modalità di guida: “Wet”, “Comfort”, “Sport” e “Race”. “Amalfi” sarà nelle concessionarie a inizio 2026, con un prezzo a partire da euro 240.000.

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