Dopo l’ultimo saluto nel suo paese di origine, Garessio, in provincia di Cuneo, anche Valtournenche ha deciso di salutare Chiara Arduino, la 25enne morta lunedì 25 agosto in seguito ad un malore e che lavorava come maestra di sci alla scuola del Breuil.
Domani, lunedì 1° settembre, alle 18.30, sarà infatti celebrata una messa per Chiara, alla presenza dei genitori. Un modo per dare, anche dalle montagne che tanto amava, l’ultimo abbraccio a lei e alla sua famiglia, colpita da questo dolore enorme.
Anche la Valle in lutto per la scomparsa della maestra di sci Chiara Arduino
26 agosto 2025
di Christian Diémoz

Anche la Valle d’Aosta è in lutto per la prematura scomparsa di Chiara Arduino, 25enne di Garessio (Cuneo), che lavorava come maestra di sci alla scuola del Breuil. Ieri, lunedì 25 agosto, in serata a Valtournenche è stata stroncata da un improvviso malore.
Appassionata, sin da piccola, di sport e montagna, ha iniziato la sua carriera da atleta nei sodalizi piemontesi: prima il Garessio, poi il Sangiacomo, quindi il Mondolé Ski Teram. E’ a Ceva che, trasformando una passione in un mestiere, diventa maestra di sci.
Si era diplomata al liceo “Beccaria” di Mondovì e l’anno scorso, superato con tenacia un periodo di malattia, aveva conseguito la laurea a Torino. Sono numerosi i messaggi di cordoglio sui social, a partire dalla Federazione Italiana Sport Invernali, che si stringe alla famiglia “in questo momento triste e doloroso”.
A partecipare al lutto è anche l’associazione dei maestri di sci Valle d’Aosta, che – ricordando la “stimata collaboratrice” della scuola ai piedi del Cervino – piange “una vita spezzata troppo presto, lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che l’hanno conosciuta e apprezzata”.
Chiara era arrivata a Cervinia lo scorso anno, ricorda il direttore della scuola di sci del Breuil, Filippo Chiani, “tramite suo cugino che già collabora con noi”. A settembre, quindi, “ci eravamo sentiti, aiutandola a trovare casa”. Per ora, ai piedi della “Gran Becca” aveva insegnato solo per una stagione, ma “molto bella”, perché – “era una persona che andava d’accordo con tutti”.
Chiani ricorda altresì che la montagna era la sua dimensione e lo sport la sua passione: “spesso andava a pellare con altri maestri e anche ad arrampicare”. Nell’insieme, una “persona affidabile”, anche rispetto alle osservazioni sul piano formativo. Per questo, la sua scomparsa è “anche dal punto di vista professionale, oltre che umano, una grandissima perdita”.