Batailles, lotta contro il tempo per ripartire: un sondaggio per dare il via libera ai combats domenica 21 settembre

Gli allevatori hanno tre giorni per confermare la loro disponibilità: se ci saranno abbastanza adesioni si ripartirà da Brissogne. Lunedì sera l’assemblea dei delegati, la finale regionale si disputerà domenica 26 ottobre
Finale regionale Batailles de Reines Foto Matteo Bosonetto
Società

Non è una lotta contro il tempo, ma poco ci manca: inizia oggi, venerdì, un sondaggio che il mondo delle reines non ha mai fatto prima e che con tutta probabilità ricorderà a lungo. La domanda è semplice: partire o non partire con i combats delle Batailles de reines domenica prossima, 21 settembre, da Brissogne?

Ci sono appena tre giorni di tempo per rispondere: gli allevatori del circuito dovranno sciogliere i dubbi entro le ore 18 di domenica 14 settembre. A quel punto si capirà davvero se – almeno per le batailles – la dermatite nodulare bovina possa diventare presto solo un brutto ricordo che appartiene al passato.

Tre giorni per rispondere, un altro per organizzare il futuro

Ieri sera, giovedì, la Giunta degli Amis des Batailles de Reines ha approvato un programma serrato che in appena quattro giorni dovrà ridefinire i contorni di un’annata che finora è stata orribile. Il primo step è proprio il sondaggio: nella mattinata di oggi tutti gli allevatori che partecipano al circuito riceveranno una richiesta del Comité.

Sostanzialmente le domande poste sono tre: se il proprio bestiame è attualmente in uno dei Comuni della zona di protezione, se alla data del 21 settembre saranno passati i 28 giorni dalla vaccinazione (periodo di tempo minimo per rendere efficace il siero e necessario per movimentare il bestiame) e, in ultimo, la disponibilità a schierare in campo le proprie bovine.

Termine ultimo per rispondere le ore 18 del 14 settembre: c’è da giurare che domenica pomeriggio, nella sede delle batailles, Roberto Bonin e i suoi collaboratori monitoreranno la situazione minuto per minuto.

L’obiettivo è avere perlomeno un centinaio di bovine pronte a essere schierate al combat di domenica 21 settembre, che si disputerebbe a Brissogne così come previsto dal calendario originale della stagione dei combats.

Per arrivare a questa soluzione – che ancora attende di essere concretizzata – c’è stato un lavoro diplomatico importante tra l’associazione, la Regione e le autorità nazionali e internazionali competenti, i cui risultati sono arrivati solo a metà.

“Avevamo chiesto di ridurre la zona di protezione, che da normativa deve essere stimata nel raggio di cinquanta chilometri dall’ultimo focolaio di dermatite nodulosa bovina. – spiega al termine della riunione il presidente delle Batailles Roberto Bonin A nostro avviso i Comuni da bloccare erano La Thuile, Courmayeur e Pré-Saint-Didier, ma gli uffici della Commissione europea non hanno accettato questa chiave di lettura”. Al momento in questa zona ricadono 11 Comuni valdostani (la Valdigne e buona parte del Grand Paradis), e le bovine alpeggiate in questi paesi ancora non potranno essere spostate. Le altre, per partecipare al combat di Brissogne, dovranno essere state vaccinate prima del 24 agosto.

Se domenica le cose dovessero andare per il meglio e il numero delle reines pre-iscritte all’eliminatoria di Brissogne dovesse essere considerato soddisfacente non ci sarà però tempo per festeggiare troppo. La giornata di lunedì 15 settembre sarà infatti decisamente serrata per il Comité: al mattino gli incontri con alcuni comitati locali per ridefinire il calendario di questa seconda parte del 2025, in serata l’assemblea con i delegati di tutte le associazioni territoriali per ufficializzare questa ripartenza.

Cinque eliminatorie e finale regionale il 26 ottobre

Se i numeri non fossero sufficienti per iniziare da Brissogne, però, nessuno si fascerebbe la testa. Una sorta di piano B è stato approntato – anche se ne si parla con ritrosia, se non altro per scaramanzia e prevede di far scalare la ripartenza di una settimana, ovvero domenica 28 settembre. Verosimilmente con le stesse modalità del sondaggio confermativo per gli allevatori, ma con la consapevolezza che un’attesa di altri sette giorni andrebbe ad aumentare decisamente il numero delle bovine ormai immunizzate dal vaccino (inoculato entro il 31 agosto) e verosimilmente pure a sbloccare qualcosa per quanto riguarda la zona di protezione.

In ogni caso, l’idea del Comité è quella di far disputare cinque eliminatorie da fine settembre fino a domenica 19 ottobre, con la finale regionale prevista per domenica 26 ottobre, una settimana dopo rispetto ai pieni di questo inverno, quando la dermatite nodulare contagiosa non era ancora una realtà.

Se si partisse domenica 21 settembre da Brissogne, seguirebbero altri 4 impegni domenicali: se invece il primo combat si disputasse solo il 28 settembre, l’appuntamento di Brissogne verrebbe recuperato in un turno infrasettimanale a inizio ottobre.

Restano da sciogliere gli ultimi dubbi: il primo è relativo alle località che ospiteranno i combats. Brissogne è confermata, così come dovrebbero essere garantite le ultime due batailles a Charvensod e Antey. Restano quindi due caselle da completare: eliminate per motivi di altitudine le opzioni del colle del Piccolo San Bernardo e di Breuil Cervinia, restano sul piatto Etroubles, Bionaz, Brusson, Valgrisenche e Saint-Barthélemy di Nus, con le ultime due probabilmente destinate a essere cancellate dall’elenco per questioni di stagionalità.

L’altra questione che si pone è relativa alla Regionale: si farà, ma con quante partecipanti? In primavera si sono qualificate 96 reines, alle quali si aggiungono le 3 vincitrici della finale 2024. Dai 5 appuntamenti che si faranno questo autunno arriveranno altre 60 aspiranti regine, per un totale di 149 partecipanti.

Un numero che non soddisfa tutti. Ecco perché qualcuno ha paventato la possibilità di allargare le maglie delle eliminatorie autunnali: non più 4 qualificate per ogni categoria di peso, ma addirittura 8 (le finaliste, le semifinaliste e le sconfitte ai quarti di finale). Così facendo il numero tornerebbe ad essere congruo rispetto agli anni “normali”, ovvero 219 partecipanti, chiaramente con il rischio di classificare animali finiti quinti in un torneo con poche partecipanti.

Della questione si parlerà verosimilmente lunedì sera in assemblea, al termine della discussione principale sulla ripartenza e sul calendario. La verità è che è un dettaglio, magari non secondario ma comunque un dettaglio. Appena qualche settimana fa il mondo dell’allevamento non sapeva quale futuro lo attendeva, oggi invece vede un barlume di normalità e di speranza in fondo a un tunnel di nove giorni soltanto.

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