Un centinaio di persone hanno preso parte, ieri sera, all’incontro organizzato dal Comune di Charvensod presso la sala riunioni della scuola primaria di Plan Felinaz, per fare il punto con le forze dell’ordine sull’ondata di furti che da settimane sta colpendo i comuni della Plaine di Aosta.
A rispondere alle domande dei cittadini erano presenti il tenente Paolo Carraro, del Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Aosta, e la commissaria capo Francesca Pescara di Diana, dirigente della Squadra Mobile della Polizia di Stato.
Controlli rafforzati e collaborazione dei cittadini
Le forze dell’ordine hanno ribadito che l’attenzione sul fenomeno è massima e che i controlli sono stati intensificati 24 ore su 24, con pattuglie aggiuntive sia della Polizia di Stato sia dei Carabinieri messe in campo per cercare di aumentare i controlli e la presenza sul territorio.
“Il nostro obiettivo – hanno sottolineato – è prevenire e reprimere il fenomeno, ma è fondamentale che la cittadinanza collabori”. Il cittadino può aiutare a costruire sicurezza, ma nel rispetto della legalità. “Le iniziative estemporanee – ovvero le ronde cittadine, come le ha definite la commissaria Francesca Pescara di Diana – vanno evitate per non ingenerare problemi di ordine pubblico che finirebbero solo per distogliere l’attenzione e l’impegno delle forze dell’ordine, costrette a vigilare su queste iniziative private invece che sui malviventi”.
“Le segnalazioni di persone o targhe sospette, invece, sono fondamentali e vanno fatte al 112, evitando di diffonderle sui social o su gruppi privati su WhatsApp, che diventano utili solo nel momento in cui i contenuti vengono prima trasmessi direttamente alle forze dell’ordine”.
“Voi siete i nostri occhi sul territorio – hanno aggiunto – ma la sola cosa da fare è chiamare subito il 112, fornendo indicazioni il più possibile precise. Ogni segnalazione viene presa in considerazione e non si deve avere paura di chiamare”.
Consigli pratici
Agli abitanti sono state fornite alcune indicazioni pratiche come chiudere sempre porte e finestre, lasciare accesi elettrodomestici o luci in più stanze per simulare la presenza di persone e non conservare in casa somme di denaro o oggetti di particolare valore, perché dalle indagini in corso si è visto come siano proprio questi gli obiettivi dei ladri.
Domande e preoccupazioni dal pubblico
Durante la serata non sono mancati momenti di tensione. Alcuni cittadini hanno raccontato episodi recenti, lamentando che in certe occasioni i ladri siano riusciti a fuggire nonostante la presenza delle pattuglie intervenute sul posto. “Siamo umani, possiamo sbagliare – ha ammesso il tenente Carraro – ma le dinamiche di ogni singolo nostro intervento vengono verificate. Il numero di pattuglie è limitato e le forze in campo sono spesso impegnate anche su altri fronti”.
Molti interventi del pubblico hanno riguardato le ronde spontanee che in alcune zone sarebbero già in atto, perché – come ha osservato qualcuno – “non possiamo nasconderci dietro a un dito e sappiamo benissimo che la sera molte persone, anche presenti in sala, girano in strada”.
Su questo punto, Polizia e Carabinieri sono stati chiari. “Il controllo del vicinato può essere una risorsa se organizzato dal Comune, con persone a cui siano attribuiti ruoli specifici, ma ronde armate o attività estemporanee sono vietate e rischiano di creare problemi di ordine pubblico. Se ci sono ronde, la nostra attenzione deve concentrarsi su di voi e non sui ladri”.
Un cittadino ha poi chiesto cosa fare in caso di intrusione in casa. La risposta delle forze dell’ordine è stata netta: “Non affrontate direttamente i malviventi, chiamate subito il 112 e attendete l’arrivo delle pattuglie”, perché tentare di reagire personalmente può essere pericoloso e compromettere le indagini senza contare che ogni reazione può portare a conseguenze penali
Le forze dell’ordine hanno inoltre invitato a non diffondere foto o video sui gruppi WhatsApp o Facebook, ma a consegnarli direttamente a Polizia o Carabinieri, che visionano o hanno già visionato il materiale raccolto. “Attraverso il 112 venite indirizzati ad operatori che possono indicarvi un numero telefonico con cui potete condividere foto, video e anche la vostra posizione GPS tramite la condivisione WhatsApp ed in questo modo abbiamo la possibilità di intervenire in zone isolate o anche non correttamente mappare”
Le istituzioni
A chiudere l’incontro è stato il sindaco di Charvensod Ronny Borbey, che ha ricordato: “Abbiamo fatto di tutto per mettere le istituzioni attorno a un tavolo e l’incontro di stasera è frutto di questa collaborazione. La risposta rimane sempre la stessa: segnalare al 112. Meglio una chiamata in più che una in meno. La sicurezza è un obiettivo comune e si raggiunge solo facendo rete tra istituzioni e cittadini”.