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Dal calo demografico all’Arco d’Augusto: i candidati sindaco di Aosta mettono le carte sul tavolo

Il dibattito confronto organizzato da Aostasera.it tra i quattro candidati Sindaco alla città di Aosta ha acceso gli animi al Teatro Giacosa tra pista ciclabile, temi etici e la pedonalizzazione di parti della città.
Politica

Aosta come Amsterdam (per quanto riguarda le biciclette si intende!), oppure l’Arco d’Augusto come l’Arc de Triomphe: durante il dibattito con i quattro candidati Sindaco di Aosta è successo anche questo.

A presentarsi sul palco del Giacosa, per l’evento organizzato da Aostasera.it “Avanti il prossimo!”, Eugenio Torrione (AVS), Diego Foti (VdA Aperta), Giovanni Girardini (Renaissance Valdôtaine) e Raffaele Rocco (coalizione autonomista-popolare-democratica), incalzati dalle domande della redazione di Aostasera.it e da quelle del pubblico in sala e collegato in streaming (350 persone a teatro, 360 collegate da casa in streaming).

Gli animi si scaldano subito con uno dei temi più (im)popolari degli ultimi 3 anni: la pista ciclabile, croce e delizia di ogni ciclista da tastiera (ma non solo), che si rispetti. In blocco, seppur con delle differenze, Torrione, Foti e Rocco si schierano a favore dell’opera, concordando la messa in sicurezza di alcuni punti e la migliore comunicazione da effettuare intorno all’infrastruttura; è Girardini a sfilarsi maggiormente e, pur ammettendo che “già nella campagna scorsa ne avevamo parlato, la proponevamo, ma non così. Ci siamo sempre opposti alla pista in questa maniera perché troppo invasiva; è stata frettolosa la realizzazione e non è stata accompagnata dalla realizzazione di parcheggi satellite e comunque è troppo invasiva, bastava una pista che circondasse la città. Per noi non è da arrotolare e mettere in magazzino, ormai c’è, ma è da comunicare meglio e bisogna rivederla e creare parcheggi che sono stati eliminati. Crediamo che non sia abbastanza utilizzata, la gente continua a girare in macchina “. A replicare a Girardini sarà Torrione, che menzionando Amsterdam, solleverà i malumori della claque del candidato di Renaissance, il quale replicherà a sua volta sostenendo che nulla è stato fatto per migliorare il trasporto pubblico andando così a “massacrare alcune categorie della città in nome di un progetto”.

È la volta di un altro tema cruciale per Aosta, il calo demografico e la caduta libera de residenti, e quali sono le operazioni da mettere in atto per far sì che Aosta diventi attrattiva e permetta a chi vuole crearsi una famiglia di potersi stabilire in città. Tra affitti turistici, prezzi delle case alle stelle, tutele maggiori per i proprietari di case e asili nido non accessibili, i quattro candidati si sono districati cercando di portare le proprie visioni: esce dal mazzo Diego Foti che chiede di fare una riflessione sulla ricchezza che può derivare dall’immigrazione, che, se gestita correttamente, può essere un vero valore aggiunto. La discussione si fa però accesa quando a prendere la parola Rocco sostiene che i suoi colleghi hanno sì “snocciolato tutte le criticità e le problematiche legate al calo demografico, ma che nessuno ha parlato delle soluzioni e le soluzioni sono trovare delle case, stipendi più alti, una città più vivibile”, a questo punto è il pubblico a scaldarsi, ricordando a Rocco che queste cose sono già state dette, accuse alle quali quest’ultimo risponde “si è già stato detto, peccato che però non è stato detto come si intende trovare gli alloggi, come si intende alzare gli stipendi e come si intende rendere più attrattiva la città, quindi forse la domanda è cosa può fare il comune per risolvere questa situazione, perché stiamo parlando del Sindaco del Comune e non delle politiche della famiglia e della casa decise a Roma, che sono sbandierate ormai da anni e che non sono messe in pratica”. Chiude ancora Rocco dicendo che “la soluzione di questo problema non esiste e quindi bisogna sperimentare quelle che possono essere le soluzioni più adeguate per la nostra città, mettendole in atto con chi le case le possiede”.

Sui temi etici, si esprimono a favore dell’eutanasia Rocco, Foti e Torrione, mentre, dopo un momento di indecisione, Girardini si esprime contro, mentre sono tutti a favore del riconoscimento dei figli delle coppie omosessuali; più videosorveglianza in centro per Rocco e Girardini, mentre sono a favore di una crescita di organico nella polizia locale Foti e Torrione.

Altrettanto spinoso il dibattito sulla pedonalizzazione di parti della città. Sotto la lente di ingrandimento la zona dell’Arco d’Augusto e quella di Piazza della Repubblica. Non ha dubbi Torrione, per il quale “vedere girare nuovamente le auto intorno all’Arco sarebbe un abominio” e quindi assolutamente bisogna seguire la strada intrapresa dalla scorsa Giunta; a favore della pedonalizzazione completa anche Foti che però si dice preoccupato “per le poche soluzioni circa le alternative di viabilità nella zona” e quindi andare per step cercando soluzioni strada facendo e cercando di creare una zona sì pedonale, ma con fasce di orario in cui è consentito il transito anche per alleggerire il traffico della zona.

Girardini è assolutamente contrario alla pedonalizzazione dell’Arco, sostenendo che “avendo vissuto per anni a Parigi, dove l’Arc de Triomphe è una grande rotonda, non vedo questo come una cosa obbrobriosa e voler fare oggi una pedonalizzazione dell’Arco dopo che si è abbandonato per anni un progetto di riqualificazione su quella zona, come era il progetto Fubini, mi sembra una forzatura”.
Per Rocco una critica da muovere è che “si è partiti senza rivedere l’assetto della città e questo è assolutamente vero e ne diamo atto, ma tornare indietro adesso significa tornare nel passato, invece dobbiamo guardare al futuro”. Per la porta ovest della città, ovvero piazza della Repubblica, tutti con vari differenze sono d’accordo sulla pedonalizzazione, tranne Girardini che vuole mantenere la zona veicolare. È Torrione che vuole replicare a “qualcuno della claque del nostro Girardini, siccome quando ho paragonato Amsterdam ad Aosta si è sollevato un polverone, mentre non ho sentito la stessa replica quando si è paragonato l’Arco d’Augusto all’Arc de Triomphe”. Foti gioca il suo bonus replica nei confronti di Rocco, chiedendo spiegazioni sull’orientamento della sua lista, ma in particolar modo della sua vice Fadda, sulla pedonalizzazione siccome “l’orientamento era quello di riaprire l’Arco d’Augusto, invece poi ho sentito le dichiarazioni della vice-sindaca Fadda che dice di pedonalizzarlo, quindi non ho capito qual è la posizione”. Rocco chiarisce la posizione della sua lista, laddove Foti a suo dire fa riferimento a “dichiarazioni di 4 settimane fa riportate in parte e non nella loro totalità. Non è che se una cosa non funziona o funziona parzialmente bisogna tornare indietro: miglioriamo quello che c’è perché l’Arco d’Augusto così è bello”.

Le domande del pubblico chiudono la serata che ha visto visioni diverse per Aosta, una città dalle mille contraddizioni: un grande paese che vuole diventare sempre più urbano, ma che a suoi fianchi sud e nord trova una dimensione da un lato alpina (con la telecabina Aosta-Pila) e dall’altro residenziale e agricola (la collina di Aosta),una città che non sa ancora di essere città, dove i quartieri combattono la gentrificazione cercando di strappare al tempo che scorre momenti e luoghi di aggregazione. Aosta che forse l’Arc de Triomphe e le piste ciclabili di Amsterdam le vede ancora lontane, ma che ha bisogno di pensare in grande per sfruttare il suo potenziale.

16 risposte

  1. Avendo conosciuto l’arch. Alex Fubini credo che ora si stia rigirando nella tomba dopo aver udito le parole del candidato Girardini, ma tant’è; il suo Piano Regolatore era davvero bello e fattibilissimo, per quanto del tutto incompreso e mai attuato dalla politica precedente (più o meno tutta, da Bich in avanti).

    Speriamo che vincano buonsenso e lungimiranza su chi fa leva sulla cecità di coloro non sembrano essere mai usciti dalla Vallée ed ammettere quanto si possa vivere meglio rinunciando ad arrivare a 50 m dal posto di lavoro in auto (o gasando i bambini nel parcheggio delle scuole dietro al Comune; vero futuro sindaco?!).
    Spero nella vittoria del sig. Torrione che mi è sembrato il più spontaneo ed equilibrato.

    E’ giusto ispirarsi a chi ha fatto meglio di Aosta come moltissime (!) citta del Nord Europa, Polonia compresa (senza scomodare l’Olanda e la penisola scandinava che sono al top), o come più banalmente alcune cittadine del nord-est italiano di dimensioni simili ad Aosta.

    Trovo che sia stata inquietante la claque di squadra (stavo per scrivere squadristi, ma… non sia mai) di certi supporter degni dell’attuale governo nazionale.

    Va riconosciuta la bella risposta di Girardini rispetto all’omosessualità, ma deprecabile il ritorno al passato che lui prospetta agli Aostani. I 30.000 (?) lavoratori che si riversano in città non sono un buon motivo per soffocare i suoi abitanti: di certo vanno creati parcheggi perimetrali e servizi davvero validi di collegamento.
    Aosta può essere un gioiellino da vivere e da visitare, stando lontani dalla propaganda filo-trumpiana che tanto amano coloro che si informano su Tik Tok. Tutti ne avremmo da guadagnare in qualità di vita, salute, soldi.

    Ai commercianti chiedo: meglio avere 2 auto (due bei diesel SUV magari) parcheggiate 8 ore al giorno davanti alla vetrina, o uno spazio dove aostani e turisti (persone, famiglie, non motori) possano fermarsi davanti alla vostra attività e magari entrarci più volentieri?

    Al solito: siamo davanti ad un problema culturale, dal gas di scarico alla discarica acustica che deturpa il centro confondendo “vita notturna” con “becera caciara” che fa arricchire pochi bar a discapito del turismo di qualità (e di chi vive nelle vicinanze).

    W il confronto: brava Redazione

    1. 50m dal posto di lavoro in auto… lei deve essere il vicino di casa del Sig. Torrione che vive nel borgo della Chiesa di Sant’Orso immagino! E proprio come lui non si rende conto che Aosta non è solo il vostro borghetto ma una vera e proprio città composta si , da centro ma soprattutto da tante periferie , andando a costituire un territorio ampio e complesso. Quindi la maggior parte dei lavoratori che non risiede in pieno centro storico è costretta ad utilizzare l’auto per i suoi spostamenti che non saranno mai di 50m .
      Bisogna allargare le proprie vedute e non nel senso di guardare alle altre citta Europee, si focalizzi su questa e poi ne riparliamo!

      1. Abito a 2 Km dal lavoro e vado sempre (anche con la neve, sì) al lavoro a piedi o in bici; e non ho 20 anni. E’ una questione di mentalità e di rispetto.

  2. La pedonalizzazione di Aosta è una necessità. In Svizzera da molti anni ci sono centri storici, silenziosi e (soprattutto!!) PULITI completamente pedonali dove però i parcheggi sono TUTTI interrati o semi interrati che si confondono con gli edifici esistenti e sono quasi invisibili (e a volte introvabili…. XD). Qui invece devo parcheggiare oltre la stazione e farmela a piedi o in bici (e mica a tutti piace andare in bici, è un delitto??!!!). Oppure all’area Ferrando e farmela a piedi… E’ l’organizzazione della città che è sbagliata, a mio avviso..

  3. L’intervento del sig. Torrione – a differenza di “quel politico” che parla alla “pancia dei Valdostani” (vedasi commento sovrastante) – fra tutti mi è parso quello più equilibrato e coerente.
    Avrà il mio sostegno.

    Aosta è una città a dimensione di essere umano, non di automobile.

  4. Al candidato Torrione , classico comunista con il Rolex, gli consiglierei di guardare dalla finestra e farci sapere se vede dei canali o delle montagne …
    Al candidato Rocco che aveva votato nel sondaggione la preferenza per avere la poltrona in Regione, consiglierei di seguire il suo cuore . Vorremmo guardare verso il futuro, non ritornare al passato.

    N.B. Le domande sulla Palestina e sull’eutanasia erano completamente fuori luogo e fatte solamente per attirare l’attenzione di un certo tipo di pubblico , i più attenti lo sanno perfettamente che NON sono domande che rientrano nelle competenze di un sindaco del Comune di Aosta. Soprattutto non sono argomenti che si possono buttare li tra domande banali come “ cosa preferisci tra acqua e vino “ e “indovina che via è questa”. Bisogna anche usare la testa ogni tanto e non seguire solo i trend del momento..

  5. – [ ] Che tristezza ieri sera vedere sul palco quattro maschi e zero donne. Certo c’è il ruolo di vicesindaco, ma in questa rappresentazione la vice sindaca fa la parte della Cenerentola. Insomma: quattro uomini che sperano di arrivare al comando con accanto, politically correct, quattro mute ed invisibili ancelle. Possibile che non si sia avvertita questa stonatura?

    1. Ma che sia maschio o che sia femmina, che importanza ha?
      Il sindaco è una persona che deve amministrare la città.
      Bisogna per forza candidare una donna per sentirsi migliori, più attuali, più à la page?
      A me interessa che il sindaco sia una persona onesta, capace e in grado di migliorare la città, maschio o femmina è un dettaglio.
      Abbiamo come Presidente del Consiglio dei Ministri una donna, che non viene apprezzata o combattuta in quanto donna, ma in quanto Premier, e che viene giudicata favorevolmente o sfavorevolmente in base all’azione del suo governo.
      Ti lancio una provocazione: perché tra 5 anni non ti candidi tu, che immagino donna, a sindaco?

  6. Dopo aver letto il dibattito avrei fatto questa domanda: non abito ad Aosta e per informazione vi chiedo se ad Aosta si è multati se si va a piedi ?

  7. Sappiamo ora , grazie al Sig. Torrione, che Aosta vorrebbe imitare Amsterdam ( citta dove sua figlia , beata lei , ha studiato ) . Peccato che la topografia di Amsterdam poco ha a che vedere con quella della Valle d’ Aosta . Si perche , caro Sig. Torrione, ad Aosta abitano 30 mila persone ma ogni giorno diventano 60.000 poichè la maggior parte dei lavoratori e studenti , abita fuori citta ed il ns/ territorio non è pianeggiante come Amsterdam . Mi spiace ma la geografia è importante !

    1. Sei mai stato a Bolzano? Lì da più di 20 anni tutti girano in bicicletta.. Ci sono piste ciclabili ovunque e puoi arrivare ovunque. Per i parcheggi là situazione è simile a quella di Aosta. È una città bellissima, vivibilissima, simile dal punto di vista della geografia ad Aosta, solo con più di 100 mila abitanti. Lì nessun commerciante di lamenta per le piste ciclabili….

      1. Si vede che hanno delle piste ciclabili fatte con raziocinio. Tu hai provato a girare sulle nostre? Non ti portano quasi da nessuna parte, hanno attraversamenti pericolosissimi, ostacoli improvvisi (ad es. cabina elettrica all’angolo del controviale di corso btg. aosta), e il più delle volte finiscono nel nulla.

        1. Io giro sempre in bicicletta. Il problema è solo che sono poche…. Ma si riesce ad arrivare quasi dappertutto senza problemi. In ogni vado si sola strada ed è sempre bene fare attenzione. 20 anni fa le paure ciclabili a Bolzano erano anche semplicemente una striscia bianca pitturata sull’asfalto, ma erano usatissime e rispettate da tutti. Ciclisti e automobilisti. C’erano mamme con 2 bambini e anche quando piovigginava. In estate davanti alla piscina di Bolzano c’è una distesa incedibile di biciclette…. Mai vista una cosa del genere…. Fatevi un giro per verificare di persona. Io ci ho vissuto 4 anni ed Aosta oggi è indietro anni luce rispetto alla Bolzano di 20 anni fa….

    2. Certo che confondere Aosta, sostanzialmente piatta, con l’intera regione è già di per se indice di malafede e confusione mentale. Come se il ciclista lavoratore medio non facesse solo Aosta e prima cintura (o al limite la Velodoire) ma partisse tutti i giorni da Punta Helbronner per arrivare in Piazza Deffeyes e ritorno…

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