Autonomisti di centro: “Non abbattiamo muri, offriamo soluzioni ai valdostani”

Teatro pieno, con una platea composta in buona parte dai candidati, ieri sera al De la Ville di Aosta per il comizio di chiusura dell'alleanza Autonomisti di centro.
Autonomisti di centro comizio chiusura
Politica

Un ingrediente fondamentale della pubblicità e della persuasione è la ripetizione del messaggio. Vale la vecchia regola: se continui a ripetere qualcosa, diventerà vera. Lo hanno capito anche in politica e così i concetti di unità e di lavoro comune sono riecheggiati di continuo ieri sera, giovedì 25 settembre, al Théâtre De la Ville di Aosta, durante il comizio di chiusura degli Autonomisti di centro.

Il bisogno di affermare l’unità, la coesione, il lavoro fianco a fianco “in una perfetta concordanza di intenti” non è casuale: la formazione aggrega a livello regionale i tre movimenti Pour l’Autonomie, Stella Alpina, Rassemblement Valdôtain, ma nella competizione per il Comune di Aosta si presenta divisa con due liste e 54 candidati –  Stella Alpina e Rassemblement  insieme e PLA a parte – a sostegno dei candidati della coalizione autonomista, popolare e democratica che candida Raffaele Rocco, presente in sala, e Valeria Fadda.

Sul palco, presentati come all’apertura di Arvier da Claudine Brunod, i tre segretari politici che prendono a turno la parola. Aldo Di Marco di “Pour l’Autonomie” punta sulla credibilità e la volontà di distinguersi per le promesse realizzabili. “Non sono mancate neanche in questa campagna elettorale le dichiarazioni nervose quando non apertamente ostili nei confronti della nostra lista, lo interpreto come segno di timore dei nostri avversari”.

Stefano Aggravi ha messo l’accento sulla concretezza stigmatizzando i facili slogan. “Il nostro programma, che non è un libro dei sogni, è un documento sintetico con proposte realizzabili e concrete su sanità, famiglia, scuola, sport, energia, economia, cultura, mobilità e autonomia”. Il segretario di Rassemblement non ha risparmiato una piccola stoccata ai tanti Ministri venuti in Valle d’Aosta durante la campagna elettorale “E’ positivo che la Valle d’Aosta goda di tanta attenzione, ma sappiamo bene come spesso questi riflettori si spengano rapidamente”.

E’ di Ronny Borbey, il segretario di Stella Alpina, il nuovo slogan coniato per definire l’alleanza, in antitesi “a quelli del copia incolla forniti dalle organizzazioni centrali”. “Siamo un centro soluzioni perché raccontiamo quando una cosa si può fare e quando no, non alimentiamo la polemica e non cavalchiamo le situazioni”. Borbey polemizza poi a distanza con il candidato sindaco del centro destra unito Giovanni Girardini che ha parlato di Aosta come una breccia di porta Pia per conquistare le elezioni regionali. “Non abbiamo bisogno di distruggere, non siamo qui per sondare i muri, o per aprire istituzioni come scatole di tonno, piuttosto apriamo i dialoghi”.

I 35 candidati delle elezioni regionali e i 54 delle due liste comunali sono poi sfilati uno a uno sotto il palco, un gesto di attenzione nei confronti di Leonardo Lotto e Paola Marinaro vista l’inaccessibilità del palco.

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I candidati alle regionali

In chiusura è intervenuto anche il candidato sindaco di Aosta Raffaele Rocco che ha strappato qualche applauso quando ha criticato la monarchia, con chiaro riferimento al candidato delle destre, accusato anche di “estrema semplificazione di tutti i problemi”. “A problemi complessi ci sono soluzioni complesse, che sono realizzabili, ma vanno spiegate” ha sottolineato Rocco. “Per Aosta abbiamo un’idea, non è solo la manutenzione, che è uno dei doveri, ma riduttivo, noi dobbiamo sviluppare questa città e darle la spinta che forse è mancata”. L’obiettivo, chiude Rocco, è una città alpina, universitaria, attrattiva “non soltanto per i nostri giovani ma anche per coloro che portano quelle competenze di cui necessitiamo per svilupparci”.

Raffaele Rocco

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